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«Pericolo chiusura paritarie»

Calano le iscrizioni alle scuole paritarie, e cioè tutte quelle non statali ma finanziate con risorse pubbliche e l'associazione Treelle in in convegno alla Luiss lancia l'allarme. Che viene condiviso dal ministro Stefania Giannini

26/06/2014
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l'Unità

Calano le iscrizioni alle scuole paritarie, e cioè tutte quelle non statali ma finanziate con risorse pubbliche e l'associazione Treelle in in convegno alla Luiss lancia l'allarme. Che viene condiviso dal ministro Stefania Giannini: «Abbiamo un pericolo all'orizzonte: che le scuole non statali spengano le luci. Questo comporterebbe un problema serio per lo Stato perché bisognerebbe mettere 6 mld sul piatto per compensare queste chiusure».

Ad insorgere è la Flc-Cgil col suo segretario Mimmo Pantaleo: «Il ministro si dovrebbe occupare del fatto che chiudono le scuole pubbliche», tuona. «La scuola statale è in sofferenza crescente e, con tutto il rispetto per le paritarie, la mia opinione e è che la priorità vera debba restare la garanzia di un'offerta formativa adeguata per tutti, come stabilisce la nostra Costituzione».


I numeri dicono che è il 5% dell'intera popolazione scolastica a frequentare la scuola paritaria, secondo un'indagine di Treelle, che scorge all'orizzonte il pericolo di un “monopolio dello Stato”. Assurdo per Pantaleo visto che la scuola statale è per definizione pluralista.

 Gli altri numeri comunicati da Treelle sono quelli relativi ai costi: una vecchia diatriba, sui cui Bologna ha indetto lo scorso anno anche un referendum, con il quale veniva chiesto ai cittadini se preferissero che le risorse pubbliche fossero destinate prioritariamente alla scuola pubblica o no. Il 30% dei bolognesi allora scelse la scuola pubblica, ma la convenzione che il Comune ha in essere con le scuole (dell'infanzia, in questo caso) paritarie non è stata tolta.


 E' lo stesso ministro a comunicare il costo totale delle paritarie per lo Stato: circa 500 milioni di euro destinati a 13 mila 800 istituti paritari in cui sono iscritti 1 milione e 34 mila alunni. Tradotto: ogni studente iscritto alle scuole paritarie costa 460 euro contro i 6.800 di un allievo che frequenta la scuola statale, aggiunge Treelle.

«La scuola non è un mercato – sbotta Pantaleo – come si può pensare di fare calcoli economici sulla garanzia di un diritto?».

Il segretario dell'Flc non si stupisce che gli iscritti alle paritarie siano in calo: «Ormai l'allarme dell'abbandono, in certe zone del Sud, è anche per la scuola primaria perché le famiglie non riescono a sostenere i costi, figuriamoci se le famiglie italiane oggi hanno soldi per mandare i figli alle scuole paritarie...». Per il sindacato non vale neppure il confronto con i paesi stranieri in questo senso, sebbene Treelle rilevi che la percentuale di alunni iscritti alle paritarie sia pari al 13% negli Stati Uniti, al 26% in Inghilterra, al 71% nei Paesi Bassi e al 17% in Francia.


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