FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3903293
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Per le nuove scuole soldi e idee. Era ora

Per le nuove scuole soldi e idee. Era ora

Luigi Berlinguer

19/06/2013
Decrease text size Increase text size
l'Unità

Esulto ed esalto. Reagisco così, proponendo due epsilon alla notizia che finalmente un governo si occupa di scuola per dare e non per tagliare o per sottrarre. Merito di Chiara Carrozza e di Enrico Letta. Che finalmente si capisca che l'education non è spesa ma investimento produttivo? In particolare, ciò avviene in un settore delicato come quello dell'edilizia scolastica. L'Italia ha bisogno di rinnovare il proprio patrimonio, di uscire dalla tristezza di tante, troppe scuole (in particolare nel sud del Paese) ospitate in appartamenti o in edifici inadatti, insalubri. Cento milioni di euro nel triennio 2014-2016 oggi sono indubbiamente tanti. Possono essere volano di altri investimenti di altre istituzioni, a cominciare da quelle locali. E la notizia può (finalmente) attirare l'attenzione su come andranno riadattati o costruiti ex novo gli edifici scolastici, che dureranno decine di anni e pertanto dovranno fin d’ora essere costruiti diversamente «La mente assorbente del bambino si orienta nell'ambiente; per cui si devono prendere speciali precauzioni affinché l'ambiente offra interesse e attrattive a questa mente che deve nutrirsene per la propria costruzione». Così Maria Montessori, una delle più grandi italiane di tutti i tempi, aveva bollato la cultura espressa dalla vecchia aula e da quei banchi, «neri catafalchi», secondo un'altra sua nota definizione. Ecco la sfida anche di oggi: creare un ambiente non costrittivo, capace al contrario di sollecitare e accogliere coloro che si stanno formando. Nel mondo si è affermata l'educational architecture, una corrente che ha abbandonato i tristi edifici anonimi composti da lunghi corridoi e da aule tutte uguali. I parametri sono stati rovesciati. Esempi se ne trovano ormai ovunque, dalla Danimarca all’Austria: gli edifici si compongono di grandi e di piccole aree, di spazi di varia foggia e di varia ampiezza per favorire la diversità nella didattica delle varie materie e metodologie di insegnamento. Questa rivoluzione comincia a prendere corpo anche in Italia. Con una differenza rispetto ai Paesi evoluti. Fuori dai confini nazionali tali scelte sono fortemente determinate dalla volontà politica, mentre in Italia sono frutto di iniziative dal basso, in primo luogo volute da presidi e insegnanti. Posso fare gli esempi: la scuola elementare di Fauglia (Pisa) dove non c'è più l'aula, dove non ci sono più i banchi e le cattedre, ma gruppi di tavolini suddivisi in aree per studiare, ripetere, leggere a voce alta, discutere. Una scuola elementare che hanno voluto chiamare «scuola senza zaino» perché probabilmente troppe giovani schiene sono state inutilmente curvate in passato. E la scuola di Montemignaio (Arezzo) dove alle aule si sostituisce un’atra serie di spazi, compresa l’agorà. Sono esempi che evidenziano il cambiamento del modello educativo che i riformatori perseguono e che ancora tarda ad affermarsi. La riforma profonda della scuola di oggi deve fondarsi sulla centralità dell'apprendimento, ha bisogno di spazi che consentano la grande articolazione delle diverse discipline. Perché un conto è proporre una lezione di storia a 30 alunni, altro è fare un esperimento di fisica, altro ancora è suonare uno strumento musicale. Gli spazi devono essere flessibili. Ecco perché è una gran buona notizia quella arrivata dal Consiglio dei ministri. Nonostante il periodo di carestia si può iniziare a cambiare. Ho saputo che nel ministero si parla di linee-guida sugli edifici da costruire fondate sui modelli appena citati. Il mio auspicio è che l'inversione di rotta finanziaria si sposi con quella pedagogico-educativa.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL