Per la Flc bastano 32 azioni per far funzionare la scuola
Collaborazione e semplificazione, anche per mettere ordine a una legislazione confusa che pretende di applicare alla scuola norme concepite per altri uffici amministrativi.
Il documento è stato inviato dalla Flc-Cgil al ministro Giannini per mettere a disposizione del Governo, che sta lavorando ai decreti attuativi della “buona scuola”. Renzi aveva chiesto che gliene indicassero 100.
Tra le proposte suggerite dalla Flc ve ne sono di inedite, come, ad esempio consentire alle scuole autonome di accedere all’8 per mille, per finanziare ricerca e sperimentazione. Anche se le scuole hanno bisogno di finanziamenti pubblici, certi nei tempi e nelle quantità per l'attuazione dei Pof di istituto.
“32 azioni su alcuni punti specifici per ottenere dei risultati mirati e per dare leggerezza alle scuole, oggi appesantite da gravi difficoltà dovute al deficit di funzionamento dei centri ministeriali” commenta Domenico Pantaleo segretario generale della FLC.
Togliere alle scuole le pratiche seriali, come già avviene negli altri Paesi europei - come ad esempio in Francia dove gli stipendi dei supplenti li paga direttamente il Ministero - è una misura a costo zero e una modalità razionale nei rapporti tra scuole e Miur e altre amministrazioni, tra cui il Mef. Collaborazione e semplificazione, anche per mettere ordine a una legislazione confusa che pretende di applicare alla scuola norme concepite per altri uffici amministrativi.
Secondo Pantaleo: “La didattica è la linea di cammino che deve segnare ogni azione amministrativa nelle scuole e non viceversa”.
Altre misure riguardano la soluzione dei contenziosi molto costosi per l’erario, il dimensionamento delle scuole, la governance.