«Per alcuni istituti sarà inevitabile proseguire così fino al vaccino»
Non usa giri di parole il direttore dell'Ufficio scolastico regionale del Lazio Rocco Pinneri
«È una ripartenza difficoltosa, non poteva essere altrimenti e la didattica a distanza proseguirà, in molte scuole superiori, fino a fine anno». Non usa giri di parole il direttore dell'Ufficio scolastico regionale del Lazio Rocco Pinneri nel commentare la situazione che centinaia di istituti e migliaia di studenti e professori si apprestano a vivere. I problemi principali nel Lazio riguardano ancora tre aspetti: gli spazi per la didattica in presenza, la riapertura dei plessi e le cattedre scoperte. Ma è sul primo che si concentra l'attenzione: «La didattica a distanza proseguirà fino all'arrivo del vaccino», dice il direttore di quello che un tempo si chiamava provveditorato agli studi.
Direttore Rocco Pinneri, la didattica a distanza come e in che modo scandirà la quotidianità degli studenti?
«L'utilizzo della Dad non riguarda tutte le scuole, al momento ci sono 300 aule che mancano in tutta la Regione per gli istituti superiori e 200 per le scuole del primo ciclo (elementari e medie ndr). Due mesi fa partivamo con 3 mila aule mancanti quindi è stato fatto molto ma sulle scuole superiori resteranno le difficoltà nel reperimento degli spazi perché è in queste realtà, e ho difficoltà a spiegare il motivo, che si concentrano maggiormente i problemi strutturali».
Il ricorso alle lezioni da casa sarà comunque temporaneo?
«Durerà per alcune scuole superiori che faranno i turni fino a quando non ci sarà un vaccino o una terapia efficace e ahimè questo significa probabilmente tutto l'anno».
Oltre alle ordinanze dei sindaci del Lazio, molte scuole stanno chiedendo di posticipare l'apertura perché ci sono i cantieri in corso: sia per recuperare spazi sia per colmare gravi situazioni.
«Non ho la facoltà di modificare il calendario scolastico ma ho detto ai presidi - che invece possono apportare variazioni sull'inizio in base a specifiche problematiche - di posticipare l'apertura in presenza di cantieri. In questi giorni ci sono all'incirca 200 cantieri di edilizia leggera quelli cioè che servono per abbattere tramezzi e ampliare gli spazi, alcuni termineranno nel weekend molti altri proseguiranno e per questo i presidi potranno decidere cosa fare. Non è saggio mandare a scuola i ragazzi con polvere e calcinacci».
Nel Lazio mancano ancora moltissimi docenti. Ci può fotografare la situazione?
«Ci sono 5 mila posti che non sono coperti perché non ci sono docenti assumibili per quelle materie. Si procederà con le nomine a tempo determinato, grazie anche alla novità delle graduatorie provinciali, ma ci vorrà molto tempo. Intanto le scuole potranno chiamare le cosiddette supplenze brevi».
Camilla Mozzetti