PENSIONI: PREMIER ANNUNCIA FIDUCIA, NO DEI SINDACATI /ANSA

PENSIONI: PREMIER ANNUNCIA FIDUCIA, NO DEI SINDACATI /ANSA
UDC FRENA, SIAMO PER DIALOGO, NON COME MARONI E TREMONTI
Dopo averlo fatto al Senato, il Governo mettera' la fiducia sulle pensioni anche alla Camera. Lo ha annunciato il premier Silvio Berlusconi che assicura: ''La riforma sara' legge gia' prima dell'estate''. Pronta la reazione di Cgil, Cisl e Uil, che parlano di ''scelta sbagliata'': ''E' la conferma che il Governo chiude ogni dialogo col sindacato'', dice il leader della Cgil, Guglielmo Epifani. Mentre per il numero uno della Cisl, Savino Pezzotta, quello di porre la fiducia e' un modo per nascondere ''problemi nella maggioranza''.
E, in effetti, se dall'opposizione si grida ''all'ennesimo colpo di mano'' da parte del Governo, anche nel centrodestra si leva qualche perplessita': la riforma delle pensioni e' ''necessaria e urgente'', afferma il capogruppo dell'Udc alla Camera Luca Volonte', ma ''all'opposto di Maroni e Tremonti, noi siamo per il dialogo sociale''.
L'affondo del premier arriva dai microfoni di Radio Anch'io, alla vigilia di una campagna elettorale che ha inevitabilmente rallentato il cammino della riforma delle pensioni approvata dal Senato (ricorrendo alla fiducia) e in attesa di essere varata definitivamente dalla Camera. E proprio dalla delega previdenziale Berlusconi vuol cominciare a mettere in pratica il principio gia' annunciato alcuni giorni fa, quello cioe' di mettere la fiducia su tutte le riforme cruciali.
''Il governo la mettera' sulle pensioni - dice il presidente del consiglio - per evitare le migliaia di emendamenti proposti dalla sinistra''. Il provvedimento, sottolinea, ''sara' percio' legge gia' prima dell'estate''. Molto probabilmente, dunque, prima della prossima riunione dell'Ecofin, fissata per il 5 luglio.
Certo, su tutto pesa l'incognita dell'imminente tornata elettorale. E anche l'atteggiamento di una parte della maggioranza (vedi An e Udc) da sempre meno propensa a forzare i tempi su materie delicate come la previdenza. Non a caso una delle prime reazioni alle parole di Berlusconi e' quella del centrista Volonte': ''La riforma delle pensioni e' un'urgenza ed una necessita', e bisogna giungere rapidamente alla sua approvazione, coniugando equilibrio ed equita'', dice l'esponente dell'Udc; sottolineando pero' come ''il vero obiettivo della legislatura rimane il dialogo sociale e la concertazione con tutte le forze del mondo produttivo e del lavoro''.
Poi l'attacco alla Lega e al ministro dell'Economia: ''Sappiamo che nella coalizione - afferma Volonte' - ci sono forze politiche e singole persone, da Maroni a Tremonti, che la pensano all'opposto, ma siamo altrettanto certi del senso di responsabilita' e della giusta via che vogliamo percorrere con il Paese''.
Cgil, Cisl e Uil non hanno di certo gradito il tentativo del premier Berlusconi di accelerare i tempi sulle pensioni, e ne discuteranno sicuramente nella riunione della segreteria unitaria che si svolgera' dopo le elezioni. ''A colpi di fiducia si fanno leggi pessime, e quello delle pensioni e' l'esempio numero uno'', dice Epifani, per il quale ''in questo modo si conferma che il Governo chiude ogni dialogo col sindacato''.
Per il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, quella della fiducia ''non e' una buona idea'', perche' - ribadisce - siamo di fronte a una ''riforma sbagliata''. E per Pezzotta l'uscita di Berlusconi si spiega in chiave politica, in una logica tutta interna allo schieramento di centrodestra: ''Si vede - sottolinea il leader della Cisl - che ha qualche problema nella maggioranza, altrimenti non metterebbe la fiducia''.