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Pascarella (Flc Cgil): “Serve una formazione seria e abilitante. Da solo il concorso staordinario non basta”

Manuela Pascarella, responsabile reclutamento della Cgil Scuola, in merito al concorso del prossimo 22 ottobre.

01/10/2020
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OrizzonteScuola

“Stabilizzazione sì, ma anche formazione per chi deve insegnare, una formazione seria e abilitante. Il concorso straordinario da solo non basta: non tutti i 66mila precari che concorrono saranno stabilizzati, e chi rimane fuori continuerà ad insegnare da precario”.

“Per questo è ipocrita continuare a parlare di un concorso capace di difendere il merito, mentre ci sono 200mila cattedre date a supplenza e migliaia di docenti che lavorano da anni da precari e così continueranno a fare, anche se non supereranno il concorso”. 

Così all’Adnkronos Manuela Pascarella, responsabile reclutamento della Cgil Scuola, in merito al concorso del prossimo 22 ottobre.

“E’ necessario fare investimenti sulla formazione – sottolinea Pascarella – oggi in Italia non ci sono percorsi di formazione per chi vuole fare il suo ingresso nella scuola. Un giovane laureato non ha alcuna preparazione su come si insegna, eppure con 24 crediti, magari  ottenuti anche pagando 500 euro ad una università telematica, può andare in classe senza una reale e seria preparazione didattico pedagogica. Nel decreto scuola del maggio scorso è prevista l’istituzione di un tavolo per la costituzione di percorsi abilitanti per coloro che si avvicinano all’insegnamento e per i precari, ma noi non veniamo convocati”.

“Indire un concorso ed essere bocciati o promossi non porta ad individuare il merito, sono gli anni di servizio alle spalle,  l’esperienza a fare il docente. Ed è la formazione che può fare la  differenza, – incalza Pascarella – percorsi seri, in presenza, che  coniughino teoria e laboratori per innalzare la professionalità per farla diventare una risorsa importante. La scelta del ministero di accelerare i concorsi è una scelta miope, come negare il confronto con le parti sociali sulla questione formazione denota una inadeguatezza  nei confronti delle sfide”.


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