L’orrore negli occhi di una bambina
Una undicenne della Sierra Leone salvata in mare da una ong, di notte, al largo di Lampedusa. È l’unica superstite di 45 migranti naufragati a bordo di un’imbarcazione di metallo
Una bambina di undici anni salvata in mezzo al mare, sola, nella notte dell’Immacolata, tra onde alte oltre tre metri e vento a 23 nodi, come riferiscono i soccorritori, è l’unica superstite del naufragio di una barca di metallo che trasportava 45 migranti. Una nuova immagine dell’orrore al quale ha portato la disumanizzazione nei confronti di coloro che tentano di arrivare sulle nostre coste, in fuga dai loro Paesi, dove talvolta la vita sembra non essere degna di essere vissuta.
“Siamo partiti 4 o 5 giorni fa da Sfax (in Tunisia, ndr). Eravamo 45. Tre giorni fa, pioggia, vento e la barca è affondata. Tutti siamo finiti in mare”, ha detto ai mediatori culturali la bambina, originaria della Sierra Leone, dopo essere stata trasportata a Lampedusa a bordo della Trotamar III, l’imbarcazione della ong Compasscollective: “Vicino a me sono rimasti due ragazzi, poi dopo 2 giorni non li ho più visti, il mare li ha allontanati”.
Mentre proseguono i tentativi da parte delle autorità competenti di ricostruire quanto accaduto al largo dell’isola siciliana, la ong Mediterranea Saving Humans lancia l’allarme: “Lungo la rotta dalla Tunisia a Lampedusa ha imperversato nei giorni scorsi una vera e propria tempesta, per questa ragione chiediamo che le autorità italiane, insieme ai maltesi e ai tunisini, lancino immediatamente una operazione di ricerca a vasto raggio per rintracciare possibili superstiti – ha dichiarato il fondatore Luca Casarini -. Vite in pericolo in mare non possono essere in alcun modo abbandonate”.
E ancora: “Almeno altri tre naufragi potrebbero essersi verificati nei giorni scorsi lungo la rotta tra le coste tunisine e Lampedusa. Dal 2 dicembre infatti Alarm Phone ha segnalato prima la sparizione di due barche rispettivamente partite con 45 persone a bordo il 27 novembre e con 75 persone a bordo il 30 novembre dalla Tunisia; poi il 4 dicembre ha segnalato un'ulteriore imbarcazione con a bordo altre 45 persone dispersa dal 30 novembre. Alarm Phone ha immediatamente comunicato tutte le informazioni in suo possesso alle autorità competenti nell'area, cioè ai centri di soccorso di Tunisia, Malta e Italia, ma nessun riscontro è stato da loro fornito”, conclude Mediterranea.
Secondo quanto riferito a un’agenzia di stampa dalla Questura di Agrigento, la bambina starebbe fisicamente bene, nonostante la permanenza in mare per ore e ore, e ora starebbe riposando. Sempre secondo la stessa fonte “356 migranti sono sbarcati durante la notte, a Lampedusa. Cinque barche, partite da porti libici, principalmente da Sabrata, sono state soccorse in mare. A bordo, persone di diverse nazionalità: egiziani, eritrei, pakistani, siriani, sudanesi, somali, bengalesi, marocchini e iraniani”.