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Organici nella scuola: il Ministero taglia tanto e non garantisce le scelte dei genitori

Organici nella scuola: il Ministero taglia tanto e non garantisce le scelte dei genitori Comunicato stampa di Enrico Panini Mentre prosegue il balletto di numeri sul destino degli organici deg...

23/03/2004
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Organici nella scuola: il Ministero taglia tanto e non garantisce le scelte dei genitori
Comunicato stampa di Enrico Panini

Mentre prosegue il balletto di numeri sul destino degli organici degli insegnanti per il prossimo anno scolastico, che ha l'unico scopo di confondere le idee a tutti, ciò che non cambia è la realtà:

a) a fronte di un forte incremento nelle domande di tempo pieno e di tempo prolungato il Ministero non ha nessuna intenzione di assicurarne il completo accoglimento;
b) si faranno i tagli previsti per il 1° settembre 2004 dalla Legge Finanziaria che riguardano oltre 12.000 posti di insegnamento e diverse migliaia di posti ata;
c) non si da alcuna garanzia alle scuole ed alle famiglie di poter contare su una certezza degli organici negli anni successivi al 2004-'05, perché ci si prepara ad un taglio ancora maggiore per effetto della completa attuazione Legge n°53 sulla scuola;
d) si riducono pesantemente gli insegnanti di sostegno.

La situazione è resa ancora più grave dal fatto che il Ministero basa le sue scelte sugli organici considerando quantità di alunni iscritti sottostimate rispetto all'effettiva consistenza e non dichiarando i numeri reali delle iscrizioni ricevute dalle scuole per quanto riguarda il tempo pieno ed il tempo prolungato.

In sostanza siamo dentro ad un'inaccettabile balletto di cifre che ha come unico obiettivo quello di convincere che non ci sono problemi per poi, calata la protesta, compiere le scelte vere.

Genitori, lavoratori della scuola, istituzioni scolastiche ed Enti Locali vengono considerati soggetti da imbonire con promesse e rassicurazioni non interlocutori ai quali assicurare un confronto vero.

E' una situazione inaccettabile.

Il 26 marzo con lo sciopero generale della scuola ribadiremo il nostro secco no a questa politica.
Poi, o si cambia decisamente musica, e si apre un confronto vero, o la lotta unitaria non potrà che essere ancora più dura.

Roma, 23 marzo 2004


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