Organici e Pof, cadenza triennale
Saranno gli uffici ad assegnare il personale alle scuole
L'organico delle scuole avrà durata triennale. Lo prevede la nuova stesura dell'articolo 2 del disegno di legge sulla scuola, attualmente al vaglio della VII commissione della camera. E triennale sarà anche il Pof (piano dell'offerta formativa). Ma non saranno le scuole a fissare il numero degli addetti da inserire nella pianta organica: sarà sempre l'ufficio scolastico a compilare l'elenco dei docenti e del personale Ata da assegnare alle singole scuole. La novità rispetto al passato è che i posti saranno costituiti sulla base delle richieste collegate alla realizzazione del piano dell'offerta formativa. Che le scuole dovranno varare, con largo anticipo, entro il mese di ottobre dell'anno precedente.
Le nuove disposizioni prevedono che il ministero dovrà provvedere al finanziamento delle istituzioni scolastiche e alla dotazione organica. Sempre però, nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente. In buona sostanza, dunque, ok per l'organico dell'autonomia collegato alla realizzazione del Pof. Ma solo se ci sono soldi a sufficienza. E i primi conti dovrà farlo l'ufficio scolastico regionale. Che individuerà «la dotazione organica complessiva dell'autonomia» si legge nel provvedimento «e la comunicherà alle singole istituzioni scolastiche per la realizzazione dei piani triennali dell'offerta formativa». A questo proposito, le scuole dovranno predisporre entro il mese di ottobre dell'anno scolastico precedente al triennio di riferimento il piano triennale dell'offerta formativa. Che dovrà contenere anche la programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e Ata. E dovrà fissare anche l'importo delle risorse occorrenti in base alla quantificazione disposta per le istituzioni scolastiche. In ogni caso, il piano potrà essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre. Ciò per andare incontro a necessità particolari che dovessero intervenire nel corso del tempo. Si pensi, per esempio, all'accertamento dello stato di handicap di un alunno che necessiti dell'assegnazione di un docente di sostegno. Infine, l'ufficio scolastico regionale verificherà la proposta di piano, comprese le eventuali revisioni annuali. Sempre con un occhio ai limiti di spesa. E trasmetterà al ministero dell'istruzione gli esiti della verifica.
La cadenza triennale degli organici sarà l'effetto della durata, anch'essa di tre anni, del piano dell'offerta formativa. Che dovrà indicare sia la pianta organica necessaria per assicurare gli insegnamenti curriculari, sia quella necessaria a garantire il potenziamento dell'offerta formativa. Per consentire la copertura di tali necessità, il Pof dovrà indicare gli insegnamenti e le discipline tali da coprire il fabbisogno dei posti comuni e di sostegno dell'organico dell'autonomia.
Sempre sulla base del monte orario degli insegnamenti. Il tutto tenendo conto anche della quota di autonomia dei curricoli (massimo 20 delle ore) e degli spazi di flessibilità, nonché del numero di alunni con disabilità, ferma restando la possibilità di istituire posti di sostegno in deroga.
Il piano dovrà indicare anche il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell'offerta formativa. Una volta definito il Pof, le scuole dovranno pubblicarlo sul sito web della scuola, per consentire a genitori e studenti di orientarsi nella scelta della scuola di gradimento. E i dirigenti scolastici sceglieranno il personale da assegnare ai posti dell'organico, traendoli dagli albi territoriali e applicando i criteri concordati con gli altri dirigenti delle scuole comprese nell'ambito di riferimento dell'albo.
Per l'anno scolastico 2015/2016, i dirigenti scolastici individueranno i docenti da destinare all'organico, sempre scegliendoli dall'albo, a seguito dell'immediata predisposizione di una stima del fabbisogno necessario, redatta sentiti il collegio dei docenti e il consiglio d'istituto. Tale stima confluirà nel successivo piano triennale dell'offerta formativa.