Ora scatti a braccetto con il merito
Nei prossimi giorni la Gelmini presenterà ai sindacati il decreto a doppia firma con l'Economia. Recuperata l'anzianità, via ad aumenti selettivi sperimentali
L'appuntamento è fissato per il 17 novembre, quando il ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, presenterà ai sindacati l'ipotesi di decreto, a doppia firma con il collega dell'economia, Giulio Tremonti, che riattribuisce alla scuola gli scatti di anzianità congelati per il 2010, 2011 e 2012 dall'ultima manovra correttiva dei conti pubblici.
Così come concordato. La Ragioneria generale dello stato avrebbe infatti certificato che la scuola ha raggiunto gli obiettivi di risparmio fissati dal decreto legge 112/2008. E che dunque c'è quella quota del 30% di risparmi-derivanti dalle riduzioni di organico- che può essere riattribuita alla scuola. Per fare cosa? Per restituire gli avanzamenti di carriera in base all'anzianità di servizio, i cosiddetti gradoni, ma non solo. Visto che per quelli bastano per la prima annualità circa 320 milioni, c'è una fetta residuale di 40 milioni che può essere destinata al merito. Un rapido passaggio, nel decreto, che sarà successivamente sviluppato in una sede ad hoc: si tratta di avviare, a decorrere dal prossimo anno, un progetto di sperimentazione che dia aumenti selettivi, in base al migliore rendimento. Che sarà controllato, secondo quanto trapela a livello informale, in base a due diversi progetti: la valutazione delle scuole e la valutazione dei singoli docenti. Perché un modello valutativo efficace ancora non esiste, del resto anche in Europa non c'è un progetto unico consolidato. Il ministro dell'istruzione insomma pare intenzionato a sperimentare due piste diverse, da verificare per criticità e potenzialità alla fine di un periodo di tre anni. La sperimentazione sarà avviata su adesione volontaria degli insegnanti e sarà concentrata in alcune città campione. Secondo indiscrezioni ministeriali, Napoli e Torino in pole, una ventina le classi coinvolte. Gli aumenti dovrebbero essere di un paio di mensilità in più all'anno per i migliori. Altro, al momento, non è dato sapere. Anche perché sul progetto il ministro è intenzionato, in prima battuta, a procedere con l'accordo sindacale e non per via legislativa. Memore della difficoltà che sempre si è registrata su questo terreno, costato la poltrona a Luigi Berlinguer, ministro dell'istruzione del famigerato concorsone.
Tornando al decreto sugli scatti, se per il 2010 basteranno 320 milioni, nei prossimi anni il fabbisogno economico per la copertura dei gradoni crescerà, perché l'amministrazione prevede che i lavoratori che matureranno il diritto agli aumenti stipendiali crescerà. Ma aumenterà anche la disponibilità finanziaria dell'amministrazione. Perché per il 2011 è previsto un risparmio di 664 milioni di euro a fronte di un fabbisogno per i gradoni stimato intorno ai 600 milioni di euro. E nel 2012 i risparmi saliranno a 957 milioni, mentre ne occorreranno circa 900 per coprire le necessità finanziarie dovute alla copertura dei gradoni.
Negli anni a seguire, invece, non dovrebbero esservi più problemi perché il risparmio di 957 milioni entrerà a regime. E quindi, di anno in anno, l'amministrazione potrà contare su questa cifra per effetto del minore fabbisogno di uscite, derivante dalla riduzione strutturale del numero dei docenti.
Il risparmio complessivo, derivante dall'entrata regime dei tagli, è previsto nell'ordine di 8 miliardi di euro. Ma il 30% di questa somma è calcolato rispetto alla disponibilità finanziaria annualmente utilizzabile.