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Oltre sei milioni di studenti in aula ma un istituto su 4 minaccia la salute

Il rapporto di Tuttoscuola: troppi edifici in aree critiche per inquinamento, traffico e industrie La situazione peggiore in Umbria, Puglia, Campania ed Emilia, bene il Friuli e la Valle d'Aosta

12/04/2021
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La Stampa

flavia amabile

Roma

Aprire le scuole, tornare in presenza è la richiesta che arriva da mesi. Oggi succederà a poco più di 6,5 milioni di alunni, il 77% degli 8,5 milioni iscritti nelle scuole statali e paritarie: Ma quando davvero si tornerà tutti a scuola gli istituti avranno i problemi di sempre, e non sono pochi come emerge da un'analisi di Tuttoscuola sui dati del ministero dell'Istruzione sugli edifici scolastici da cui si evince che troppe scuole si trovano in contesti ambientali pericolosi e prive di misure per ridurre i consumi energetici.

Un edificio su quattro si trova in contesti ambientali critici per inquinamento acustico o atmosferico, grande traffico, radiazioni elettromagnetiche, vicinanza di industrie inquinanti. E in alcuni casi i problemi si sommano esponendo gli studenti a più problemi ambientali contemporaneamente. Solo il 55% registra una sola criticità, il 33% ne registra due nello stesso edificio, il 9% tre e i restanti da quattro a sette disturbi tutti nella medesima struttura edilizia.

Gli edifici con 7 criticità in contemporanea sono 4, tre nella provincia di Roma e uno in quella di Catania, sono istituti dove gli studenti devono studiare vicino a una discarica, a industrie inquinanti, ad acque inquinanti, a inquinamento acustico, inquinamento atmosferico, radiazioni elettromagnetiche. Sempre a Roma uno stesso edificio è esposto a 6 criticità. E ci sono istituti esposti a 5 criticità in contemporanea nella provincia di Napoli (1), tre a Roma, quattro a Bergamo, uno a Lodi, Milano e Pavia, uno a Taranto, Cagliari e Perugia.

In 23 mila edifici scolastici (il 58% del totale) sono stati realizzati interventi per ridurre i consumi energetici (installazione pannelli solari, isolamento della copertura e delle pareti esterne, doppi vetri, etc). Questo vuol dire che nel 42%, pari a 17 mila edifici, non si è ancora provveduto ad alcun intervento specifico. Il dato positivo è che su 40.160 edifici scolastici nel 75% dei casi istituzioni scolastiche ed Enti Locali dichiarano che il contesto è senza disturbi.

Nei restanti 9.960 edifici, vale a dire uno su quattro, i problemi però non sono pochi: 2.520 si trovano vicino a una fonte di inquinamento acustico, 1.423 in aree di grande traffico, 1.090 nella vicinanza di inquinamento atmosferico, 895 in zone con radiazioni elettromagnetiche, 398 in area urbana degradata, 320 nella vicinanza di industrie inquinanti, 285 nella vicinanza di acque inquinanti, 211 in aree di traffici ferroviari. Ci sono molte differenze fra le regioni. Il Friuli Venezia Giulia ha il 94,3% di edifici senza criticità seguito da Valle d'Aosta (91%), Molise (89%) Marche (89%), Piemonte (88%), Veneto (87%), Abruzzo (86%). All'estremo opposto l'Umbria con il 33,6% di edifici senza problemi, seguito da Puglia (51%), Campania (57%), Emilia Romagna. (65%).

«Le scuole devono diventare il centro di gravità di un nuovo modello abitativo - spiega la sottosegretaria all'Istruzione Barbara Floridia - Ingenti risorse sono state stanziate nel Pnrr per la realizzazione di nuovi edifici scolastici e per la ristrutturazione di quelli esistenti. Questo permetterà di realizzare scuole finalmente in aree meno inquinate se necessario, puntare su efficientamento energetico e risparmio di energia». —


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