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Nuovo contratto, entra il merito

Legge di Stabilità, continua il braccio di ferro Miur-Mef

25/10/2016
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ItaliaOggi

Alessandra Ricciardi

Il prossimo contratto della scuola servirà anche a disciplinare il merito e la carriera dei docenti. Ad annunciarlo è l'atto di indirizzo sulle priorità politiche per il 2017 del ministro dell'istruzione, Stefania Giannini. Un documento snello, di nove punti, in cui il ministro mette a fuoco i principali provvedimenti che caratterizzeranno l'azione politica del suo dicastero. «Valorizzare tutto il personale che lavora nel sistema di istruzione e formazione professionale anche attraverso lo strumento del rinnovo dei contratti nazionali», si recita l'atto al primo punto.

Un'affermazione che se da un lato apre alle richieste sindacali di riportare il bonus al merito nell'alveo contrattuale, dall'altro riapre una partita annosa, quella della carriera degli insegnanti. E così tornano a circolare negli ambienti governativi le voci della volontà di ridefinire gli assetti stipendiali rimettendo in gioco le progressioni di carriera automatiche, i cosiddetti scatti o gradoni, che ad oggi, dopo la manovra del 2008, ministro dell'economia Giulio Tremonti, solo la scuola ha conservato nel pubblico impiego.

L'eventuale rimozione degli scatti potrebbe riguardare anche solo chi inizia adesso la carriera. Per ora solo voci, in attesa che la legge di Stabilità, ancora non inviata dal governo al parlamento, metta nero su bianco le risorse disponibili e le specificità per i settori. Solo dopo la manovra, sarà possibile connotare l'atto di indirizzo generale del dicastero della Funzione pubblica per tutto il pubblico impiego. A cui seguiranno le direttive dei singoli comparti. Sarà questo il debutto del mega compartone della conoscenza, nel quale dovranno essere declinate le norme per il sotto settore della scuola. Una partita su più piani e in diversi momenti, dunque, per governo e sindacati, che presumibilmente entrerà nel vivo solo dopo l'approvazione della legge di bilancio. Temporalmente, dunque, dopo il referendum costituzionale del 4 di dicembre.

Tra le priorità per il 2017, la Giannini pone anche la ridefinizioni del rapporto tra «formazione iniziale e reclutamento del personale docente». Si tratta di una delle deleghe della Buona scuola, dalla quale ci si aspetta che si ponga un rimedio anche agli esiti del concorsone e al mancato superamento delle graduatorie ad esaurimento. Soluzioni dunque strutturali per il reclutamento dei docenti accompagnate da una fase transitoria per sanare il pregresso e la situazione delle Gae. Tra i punti chiave della direttiva Giannini, il consolidamento dell'autonomia scolastica, con l'ottimizzazione dell'organico dell'autonomia, e la costituzione di un sistema integrato di educazione e istruzione 0-6 anni. Un'altra delle deleghe della legge 107/2015. Dare poi «stabilità e certezza di governance agli istituti scolastici», recita sempre l'atto di indirizzo, attraverso lo svolgimento del concorso per dirigenti e direttori amministrativi. Ed è di ieri la notizia che il Consiglio di stato ha dato parere favorevole con osservazioni al regolamento per la selezione dei nuovi presidi.

Intanto, resta accesso il confronto tra ministero dell'istruzione ed Economia sul fronte della manovra finanziaria. Complice il ritardo del governo nell'invio del provvedimento al parlamento, la norma sulla trasformazione dell'organico di fatto in diritto è ancora in fase di definizione.

Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, è in corso uno scambio di missive tra i due ministeri in cui l'uno contesta all'altro i costi dell'operazione. Per il Mef, i 200 milioni messi in campo servirebbero per costruire 11 mila nuove cattedre. Tanto da prevedere una copertura già per gli ultimi 4 mesi del 2017, i primi del prossimo anno scolastico. La norma, nelle intenzioni del dicastero guidato da Pier Carlo Padoan, dovrebbe consentire «il rafforzamento dell'organico dell'autonomia» con la sottrazione di una quota di organico al fatto per portarlo nel diritto. Per l'Istruzione, invece, il finanziamento serve a completare il passaggio integrale del fatto nel diritto, per circa 25 mila nuove cattedre (compreso il sostengo). «La manovra sarà ufficializzata nei prossimi due, tre giorni», ha detto ieri il sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri, Claudio De Vincenti.


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