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Nuovi tagli a sicurezza, sanità e statali

Via libera del governo alla legge di stabilità: 60 milioni in meno alle forze dell’ordine. Sparisce 1 miliardo per gli ospedali

15/10/2011
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ROMA In poco meno di un’ora il consiglio dei ministri ha deciso all’unanimità (tra tensioni e contrasti) di ripresentare al Parlamento il nuovo rendiconto generale dello Stato, licenziare la legge di stabilità e dare il via libera a una nuova infornata di nomine: i premiati sono due viceministri allo Sviluppo (Catia Polidori) e alle Infrastrutture (Aurelio Misiti) e un sottosegretario all’Istruzione (Giuseppe Galati). Crescono i posti nel governo insieme ai tagli, alcuni molto pesanti, indicati nella legge di stabilità. L’elenco è lungo. Sparisce un miliardo per l’edilizia sanitaria con l’approvazione del ministro Fazio che, dopo, dichiara il suo dissenso. Viene anche ridotta di 20 milioni di euro la quota a disposizione del servizio sanitario nazionale per la voce che riguarda i progetti di ricerca specifici. Cancellati 60 milioni per polizia e carabinieri con tagli di 10 milioni nel 2012 e 50 nel 2013, ripartiti al 50% tra i due corpi. Stangata persino sui buoni pasto per i dipendenti pubblici che saranno concessi solo a chi lavora 8 ore. Il contratto prevede 36 ore a settimana, vale a dire 7 ore e 12 minuti al giorno. I lavoratori pubblici perderanno dunque ogni mese 154 euro. Tagli per 50 milioni alle spese dei monopoli, e per 86 milioni a Inps, Inail, Inpdap. Per la scuola non ci potranno essere dirigenti scolastici per istituti sotto i trecento alunni. Scelta che determinerà il moltiplicarsi delle «reggenze». Sono inoltre dirottati i fondi destinati alla banda larga, destinati al fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato e al fondo del Ministero dell’economia per «interventi urgenti». Nella Finanziaria c’è un nuovo balzello, la tassa per chi decide di partecipare a un concorso per l’assunzione nel pubblico impiego. Diritto di segreteria fino a 15 euro. Infine i distacchi, le aspettative e i permessi del settore scuola saranno ridotti del 15% dal prossimo anno. Tempi duri anche per il corpo diplomatico che dimezzerà le spese di rappresentanza. I tagli ai ministeri ammontano a 6 miliardi. Non ci saranno invece quelli lineari al Ministero dei beni culturali che mantiene i fondi stabiliti per le spese di funzionamento. Esulta il ministro Prestigiacomo che aveva minacciato di non votare la legge di stabilità perchè i tagli cancellavano di fatto il suo ministero: avrà 300 milioni recuperati dalla banda larga e dal Fondo di servizio. Soddisfatto anche il ministro Gelmini per i 400 milioni per l’Università in aggiunta al bilancio 2012 : 300 andranno al fondo di funzionamento e 100 per interventi di sviluppo del sistema. I ministri La Russa e Maroni sarebbero riusciti a fare attenuare la sforbiciata su forze dell’ordine e militari: da 550 milioni a poco più della metà. Molte scelte sono indicate nella legge ma non ancora definite. Ci penserà un successivo provvedimento a distribuire i pochi fondi residui. C’è l’autotrasporto, il 5 per mille, la detassazione dei salari legati alla produttività, scuola, fondo occupazione, missioni internazionali. Su sanità e sicurezza l’opposizione denuncia i tagli. Per il Pd la sanità «è a rischio» con l’eliminazione del miliardo all’edilizia perché verrebe colpita la possibilità di modernizzare gli istituti. «Fazio dovrebbe vergognarsi» commenta l’Idv per l’ assenso ai tagli. Argomento caldo la sicurezza: il governo, attacca il Pd Rosati, «mette a pane ed acqua le forze dell’ordine. Una scelta folle». Critico il sindacato. Non si tagliano spese superflue e privilegi dei politici, denuncia la Cgil, «ma in modo indiscriminato le retribuzioni dei dipendenti pubblici». Sui buoni pasto decurtati, il segretario della Cisl Bonanni annuncia una «risposta durissima» se il governo non farà dietrofront: l’esecutivo, annuncia, «sta dando le peggiori risposte alle richieste della Cisl». Sulla scuola la Flc- Cgil denuncia: «Perché la ministra Gelmini anzichè vendere fumo non garantisce il pagamento degli scatti?».

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