Nuova Sardegna-Verso una scuola per pochi
Alba Sasso, parlamentare diesse, parla dei rischi contenuti nella riforma Moratti Verso una scuola per pochi "Impensabile pianificare il proprio futuro a 14 anni" di Marianna Contu Un tailleur...
Alba Sasso, parlamentare diesse, parla dei rischi contenuti nella riforma Moratti
Verso una scuola per pochi
"Impensabile pianificare il proprio futuro a 14 anni"
di Marianna Contu
Un tailleur nero portato con stile. Un foulard arancione annodato al collo. L'aspetto è molto informale, lo stile impeccabile e la parlata pacata e calda.
Si presenta così Alba Sasso, parlamentare Ds e membro della Commissione Cultura e Istruzione della Camera dei Deputati che lunedì scorso ha tenuto, nell'aula magna dell'università di Sassari, un dibattito dal titolo "L'istruzione è un diritto?".
Un argomento attuale, quello oggetto del convegno. E infatti l'aula magna era colma. Segno di una proccupazione diffusa. Il rischio è che la scuola come luogo della cittadinanza e dell'uguaglianza delle opportunità ceda il passo ad un modello destinato a riprodurre gerarchie sociali.
La sala era gremita non solo di insegnanti, di politici e di sindacalisti, ma anche di tanti studenti, che hanno preso la parola per far sentire la loro voce.
Alla fine della conferenza abbiamo sentito Alba Sasso.
- Onorevole Sasso, che cambiamenti vede nel mondo della scuola?
"Da anni vivo con passione questa esperienza meravigliosa che è la scuola. Ho dato sempre il meglio per questo mondo che, ormai, è la mia esistenza. Ora però, con la riforma Moratti, vedo con dolore che le cose stanno precipitando. Vanno in questa direzione, ad esempio, il progetto di riforma della scuola dell'infanzia e delle elementari, la sospensione della legge sull'obbligo scolastico e la riduzione degli spazi di partecipazione previsti nei disegni di legge sugli organi collegiali. Senza contare, naturalmente, la realizzazione del progetto Bertagna".
- Esattamente in cosa consiste?
"Si tratta dell'idea che sta dietro la riforma, il primo passo indietro verso la diminuzione della scuola dell'obbligo. Praticamente, il governo vorrebbe introdurre la scelta, a soli 14 anni, del futuro lavorativo o scolastico dello studente. In poche parole, finita la terza media, il giovane, immaturo e spesso incosciente, si ritrova a dover scegliere tra un percorso liceo-università e l'istruzione professionale. In sostanza, a soli 14 anni deve pianificare la sua vita futura".
- Questo, a suo parere, cosa comporterebbe?
"Naturalmente ridurrebbe i tempi e la qualità dell'istruzione uguale per tutti".
- La riforma Berlinguer aveva tutto un altro impianto...
"La riforma Berlinguer era fondata su una visione molto diversa della scuola. Il ministro Moratti va in una direzione completamente opposta".
- Che consiglio darebbe ai ragazzi, agli studenti?
"Direi loro di studiare. La vita, anche quella scolastica, ha bisogno di scelte. Loro devono farle nella maniera più consapevole possibile e darci una mano. Solo così potremo vincere una battaglia che sarà molto dura".