Nuova Sardegna-Una riforma che non piace a nessuno

OLIENA. Non si placa la lotta contro la riforma Moratti. L'argomento è stato discusso a Oliena tra rappresentanti del sindacato della scuola e personale insegnante. E i sindacati Cgil, Cisl, e Uil scuola compatti si sono schierati contro le politiche scolastiche e con il dito accusatore contro il decreto attuativo della legge 53 del 2003, recentemente approvato dal consiglio dei ministri.
L'illegittimità dichiarata del decreto, rispetto a quanto previsto dalla legge 53, ha fatto da filo conduttore all'incontro tra il personale scolastico e Lisetta Bidoni, della Cgil Scuola, dove è emerso il ruolo delle tre confederazioni sindacali, finalizzato nel dare certezze in termini di tutele professionali, a tutto il personale precario e a tempo indeterminato, che ha garantito, e continua a garantire, qualità dell'offerta formativa e della didattica nella scuola pubblica. Dall'incontro è emersa una scuola piena di incertezza, disorientata, e nel caos organizzativo, secondo quanto previsto dalla legge Moratti. "I docenti, i dirigenti e le famiglie sono disorientate, - conferma Lisetta Bidoni -. In particolare, rispetto alle ore facoltative e opzionali, non vi è alcuna certezza, non si sa su quali attività orientare le scelte, e chi sarà chiamato a gestirle: docenti o esperti esterni Co.co.co?". Disapprovazione anche per i diritti calpestati degli allievi, messi in condizione di non conoscere anticipatamente il tipo di modello educativo, e di istruzione. È stata una condanna unanime da parte dei sindacati per quella che definita la mortificazione dell'autonomia della scuola. Una legge in conclusione definita illegittima, che crea confusione e disorientamento.
Michele Pintore