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Nuova Sardegna-Sassari-Cori da stadio contro donna Letizia

Cori da stadio contro donna Letizia La riforma Moratti contestata da genitori e insegnanti LA SCUOLA IN MARCIA "Se andiamo avanti così avremo robot, non bambini" ...

29/02/2004
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Nuova Sardegna

Cori da stadio contro donna Letizia
La riforma Moratti contestata da genitori e insegnanti
LA SCUOLA IN MARCIA "Se andiamo avanti così avremo robot, non bambini"


SASSARI. Striscioni, cartelli, palloncini, ugole roventi e cori da stadio. Non è una finale di coppa del mondo e il contesto è ben diverso da quello di un'arena sportiva. Ieri mattina alcune strade del centro cittadino hanno visto il passaggio di una manifestazione contro la riforma della scuola ideata dal ministro Moratti. Alla protesta, indetta dal comitato dei genitori del primo circolo didattico di Sassari, hanno aderito circa duecento persone, tra insegnanti, alunni e genitori.
Di fronte al Provveditorato, punto di ritrovo del corteo, i manifestanti hanno messo a punto il materiale e provato i primi cori. Tutti decisi a far sentire il proprio dissenso sull'idea di scuola che il governo ha.
Alla domanda 'perché manifestate' tutti sembrano avere le idee molto chiare: 'È un clamoroso ritorno al passato - spiega un genitore -, dobbiamo difendere la dignità della scuola pubblica'. E infatti mentre parla tiene ben in vista un cartello con su scritto 'giù le mani dalla scuola'.
Gli insegnanti sembrano essere quelli con il dente maggiormente avvelenato.
'Che cosa non va? - interviene una maestra delle scuole elementari di via Cilea -. Chiedetelo ai bambini, chiedetelo a tutti quelli che hanno a cuore la scuola: la stanno declassando e dequalificando, non so dove si voglia arrivare'.
Ma manifestare servirà a qualcosa? 'Temo proprio di no - risponde - ma è giusto far sentire anche la nostra voce, è giusto protestare. Almeno sino a che ce lo consentono...'.
Dal fondo del corteo, dove sfila lo striscione del Collettivo Studentesco, parte un coro contro Berlusconi. Molti si uniscono, qualcuno non apprezza.
'Io ho votato questo governo - afferma un genitore -, ma sono qui a manifestare per la scuola e contro il ministro Moratti. Quindi è inutile fare cori contro Berlusconi, si rischia di mettere tutto nello stesso calderone'.
I tantissimi bambini, palloncini in mano, seguono con entusiasmo la questione. Federica, 10 anni, è vestita da ragazza sandwich con un cartello molto chiaro: 'Più scuola, meno Tv. Scelgo io, non tu'. È davvero possibile che i bambini preferiscano la scuola alla televisione?
I piccoli sembrano essere davvero ben istruiti in proposito: 'A me piacciono tutte e due', dice un'altra bambina.
'Però se andiamo avanti così - interviene una maestra - alla fine avremo dei robot al posto dei bambini. La scuola che vogliono propinarci è fatta apposta per fare andare avanti solo i più bravi o i più ricchi. Quelli che hanno bisogno di aiuto vengono lasciati indietro. E poi come si può pensare che un bambino possa decidere quale strada intraprendere già a quattordici anni?'
Domande che per ora trovano una risposta solo in alcuni cartelli scherzosi: uno raffigura il ministro MorAttila, che sul suo cammino lascia solo cenere.
Un altro è un vero e proprio tapiro tipo 'Striscia'. Uno un po' più cattivello non ha usato mezzi termini: 'Moratti vai via e ammazzadi!'. Tante voci e tante scuole diverse, da San Donato a via Cilea, unite da uno sforzo comune.
'Quello di preservare la scuola italiana dai cannibali - dice amaramente una giovane insegnante -. Il nostro sistema scolastico è il fiore all'occhiello dell'Italia. Chissà se tra qualche anno si potrà dire lo stesso'.
Andrea Sini


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