Nuova Sardegna-In questo modo si nega il diritto allo studio
mille problemi degli istituti analizzati dal sindacato "In questo modo si nega il diritto allo studio" SASSARI. "Sulla carta sembrerebbe tutto tranquillo, ma in realtà le cose sono molto più p...
mille problemi degli istituti analizzati dal sindacato
"In questo modo si nega il diritto allo studio"
SASSARI. "Sulla carta sembrerebbe tutto tranquillo, ma in realtà le cose sono molto più preoccupanti di quanto si crede - spiega Lalla Odoni, segretario provinciale della Cgil - forse né i ragazzi né i genitori si rendono conto della gravità della situazione che ormai da una settimana stiamo vivendo. A mio parere si sta realmente degenerando".
Risponde in questi termine Lalla Odoni, rapprentante della Cgil. La situazione all'apertura dei portoni, secondo lei, è molto critica. Partendo dalle strutture. Ad Alghero, ad esempio, il problema sarebbe cronico. L'istituto alberghiero, che accoglie i convittori di tutta l'isola, e che convenziona con strutture private alloggi e pasti, ancora oggi ha dato questo servizio solo alle convittrici. I convittori, forse, lo avranno ad ottobre.
"Se gli enti locali non costruiranno appositi locali al più presto, ci saranno ulteriori ritardi che, già ora, sono all'ordine del giorno", continua la signora Odoni. Anche l'apertura dei portoni all'alberghiero di Sassari non è stata delle migliori: i giovani studenti si sono infatti trovati senza palestra e con le aule sistemate in sedi staccate e difficili da raggiungere. Al VI circolo, in via Manzoni, è crollato da tempo il soffitto, come anche nella scuola elementare di Porcellana. Le materne, inoltre, spesso sono poco idonee per i piccoli perchè sistemate in magazzini o ampi garages. La situazione, in generale, è comunque molto allarmante in tutte le scuole del centro storico, troppo vecchie e pericolose per i bambini.
"Sassari, dal punto di vista delle strutture degli istituti scolastici, è molto indietro - spiega Giuseppe Macioccu di Uil Scuola - grazie ai dati forniti dal Ministero della Pubblica Istruzione, abbiamo stilato un resoconto nazionale e, con molta amarezza, abbiamo dovuto collocare la città al 74 posto, preceduta da Oristano di dieci posti".
Oltre che per il problema delle strutture, sia Lalla Odoni che Giuseppe Macioccu, come rappresentanti dei sindacati cittadini, si dimostrano molto preoccupati per questioni più burocratiche. "Il Ministro ha fatto le ultime nomine per insegnanti di ruolo il 31 luglio - continua la signora Odoni - questo ha costretto il personale del Provveditorato, C.S.A., a ritmi massacranti. L'eccessiva fretta e velocità nel compilare le pratiche, ha inoltre causato molti errori a scapito dei precari".
"Anche se il direttore generale Pietrella dice che è tutto in regola e che non ci sono più precari disoccupati - continua - quest'anno si contano ben un quarto delle cattedre in meno rispetto all'anno scorso".
Anche la Gilda degli insegnanti fa sentire a gran voce la sua disapprovazione. I rappresentanti dei sindacati lamentano la scomparsa di molte cattedre: al liceo scientifico "Marconi", ad esempio, dodici ore di filosofia e storia vacanti sono state assegnate a insegnanti già di ruolo e con altre classi. Conseguenza? I professori si trovano con lavoro in più e i precari con un posto libero in meno.
"Siamo insoddisfatti per i trattamenti economici dei precari, ci sono insegnanti che da nove mesi non hanno contratto", spiega Giuseppe Chessa, coordinatore provinciale della Gilda.
In più la proposta di sperimentazione della Moratti non è stata accolta da nessun istituto.