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Nuova Sardegna-Fatemi fare la maestra

LA LETTERA "Fatemi fare la maestra" SASSARI. Il ministro Moratti deve aver visto i bambini in pr...

08/10/2003
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Nuova Sardegna

LA LETTERA
"Fatemi fare la maestra"

SASSARI. Il ministro Moratti deve aver visto i bambini in provetta. Non quelli veri, i bambini che vanno adesso alla scuola pubblica, né quelli normodotati né quelli più sfortunati. Se li avesse "visti" non avrebbe mai permesso situazioni come quelle della classe che mi è stata affidata quest'anno (come a me a tanti altri insegnanti). Si tratta di una prima elementare di 24 alunni tra i quali è inserita una bimba con grave handicap psicofisico, la quale tuttavia ha un buon potenziale residuo di apprendimento su cui bisognerebbe lavorare tanto e bene (per esempio con i suoni e con i colori, oltre che con la considerazione e l'affetto) in assoluta intesa con l'insegnante di sostegno. Già... l'insegnante di sostegno di cui la bambina è stata scippata. Nei tre anni della scuola d'infanzia dove l'apprendimento è poco considerato, la bimba ha avuto 24 ore di sostegno. Ora, nella scuola elementare, il sostegno è stato ridotto a 11 ore. Sarei curiosa di conoscere le motivazioni proprio dalla bocca della Moratti. Cosa potrebbe mai dirmi? Lei così garbata, così sensibile, senza mai una parola e un capello fuori posto.
Personalmente, da quando insegno, ho sempre avuto in classe bambini disabili che, non solo non sono stati un peso ma hanno costituito per me un grande arricchimento umano e professionale e per la classe la possibilità di acquisire e sviluppare sentimenti quali la solidarietà e il rispetto (ricordo quando in classe ho avuto una bambina affetta da ipoacusia e tutti i suoi compagni avevano imparato a leggere in modo che lei potesse fare la lettura labiale e, facendo ciò, avevano scoperto che potevano leggere le storie a qualche nonno un po' duro d'orecchi). Mi dovrebbe spiegare la signora Moratti, come posso dedicarmi all'insegnamento personalizzato, che è cosa diversa da quello individualizzato, di 24 bambini ipercinetici, intelligenti, simpatici, spauriti, timidi, "prepotenti" che vengono a scuola con la preoccupazione di non saper scrivere, che mi chiamano tutti insieme ogni frazione di secondo perché hanno sbagliato, che scappano dall'aula perché vogliono tornare dalla mamma, che litigano perché il compagnetto gli ha mangiato la gomma, rubato la matita, strappato il grembiule e, contemporaneamente occuparmi seriamente della bimba disabile.
Annalisa Fara Scuola elementare Ist.Compr. di Pozzomaggiore


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