Nuova Ferrara-Scuola, sciopero generale I sindacati si ribellano
15 novembre blocco totale per il contratto Scuola, sciopero generale I sindacati si ribellano Agitazioni regionali precederanno quella nazionale ...
15 novembre blocco totale per il contratto
Scuola, sciopero generale I sindacati si ribellano
Agitazioni regionali precederanno quella nazionale
ROMA. I sindacati della scuola di Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato per il 15 novembre uno sciopero nazionale di tutto il personale del comparto scuola. La decisione è stata presa dopo l'esito negativo del tentativo di conciliazione svoltosi ieri al ministero dell'Istruzione. L'astensione dal lavoro riguarda tutto il personale docente, educativo, Ata (ausiliario, tecnico e amministrativo), dirigenti scolastici in servizio in Italia e nelle scuole e istituzioni scolastiche italiane all'estero. Le modalità della protesta - indetta a sostegno dei rinnovi contrattuali, contro i tagli previsti dalla Finanziaria e per chiedere un piano di investimenti pluriennale - saranno articolate così:
Dal 20 al 28 ottobre - scioperi, articolati per regione, alla prima ora di lezione o di servizio (il personale in servizio nel turno pomeridiano sciopera all'ultima ora) secondo il seguente calendario: 20 ottobre Basilicata e Friuli; 21 ottobre Toscana, Puglia e Marche; 22 ottobre Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo, Lazio, Molise; 25 ottobre Lombardia,Calabria e Sicilia; 26 ottobre Veneto e Sardegna; 27 ottobre Liguria, Piemonte; 28 ottobre Trento, Bolzano, Valle D'Aosta, scuole e istituzioni scolastiche italiane all'estero.
29 Ottobre - Giornata nazionale di mobilitazione di tutto il personale: i docenti non svolgeranno attività di insegnamento e funzionali al di fuori di quelle strettamente obbligatorie; il personale Ata non effettuerà attività e incarichi aggiuntivi; i dirigenti scolastici si atterranno strettamente ai compiti definiti nel profilo.
15 Novembre - Sciopero generale nazionale per l'intera giornata di lunedì 15 novembre 2004 di tutto il personale del comparto scuola.
Quanto alle motivazioni della protesta, i sindacati, in una nota unitaria, spiegano che derivano dalle "insoddisfacenti risposte" fornite al pacchetto di rivendicazioni presentato dal sindacato: "Apertura immediata delle trattative contrattuali; incremento retributivo per il biennio 2004-2005 pari all'8% per il personale docente e Ata per salvaguardare il potere d'acquisto delle retribuzioni; emanazione degli atti e della definizione degli stanziamenti necessari per il contratto dei Dirigenti scolastici scaduto il 31 dicembre 2001; blocco di qualsiasi tentativo di manomissione degli automatismi stipendiali e di conseguente riduzione delle retribuzioni; impegno a interrompere una politica contrassegnata da tagli di risorse economiche e di risorse di organico a fronte, fra l'altro, di un incremento delle esigenze delle scuole e di un aumento delle iscrizioni; avvio di una vera politica di investimenti pluriennali a sostegno della scuola pubblica; definizione delle immissioni in ruolo di docenti e Ata su tutti i posti vacanti e disponibili, così come previsto dalla Legge 143/2004; salvaguardia degli attuali organici e dell'offerta formativa, ribadendo il giudizio negativo sulla Legge 53 e sui suoi effetti; rifiuto della proposta di tutor definita dall'Atto di indirizzo che gerarchizza la funzione docente, rompe la collegialità, indebolisce il rapporto con studenti e famiglie; salvaguardia delle prerogative dell'autonomia scolastica e il rispetto del contratto di lavoro; fermo rifiuto della regionalizzazione del sistema di istruzione; netta contrarietà a qualsiasi intervento legislativo finalizzato alla definizione dello stato giuridico del personale della scuola; ferma opposizione a ogni intervento dell'amministrazione, a partire dalla nota riservata con la quale si minacciano sanzioni disciplinari a docenti e Dirigenti scolastici, teso a limitare l'autonomia scolastica definita dalla Costituzione".