Nuova Ferrara-Scuola, il tutor per adesso è un fantasma
Collegi docenti e dirigenti scolastici aspettano l'esito della trattativa in corso a Roma tra l'Aran e i sindacati Scuola, il tutor per adesso è un fantasma La nuova figura prevista ...
Collegi docenti e dirigenti scolastici aspettano l'esito della trattativa in corso a Roma tra l'Aran e i sindacati
Scuola, il tutor per adesso è un fantasma
La nuova figura prevista dalla riforma Moratti stenta a decollare
LA "NUOVA" DIDATTICA
E' difficile dire se a Ferrara esistono i tutor previsti dalla riforma Moratti. Forse da qualche parte sono stati nominati dai dirigenti scolastici, ma è arduo averne conferma. Al Centro servizi amministrativi (l'ex Provveditorato agli studi) non esiste, non ancora, un censimento. A Ferrara, come altrove del resto, si naviga a vista e quasi tutte le scuole e i collegi dei docenti, per evitare di arenarsi o di finire contro un ostacolo imprevisto, hanno pensato bene di stare ad aspettare.
Si aspetta e si guarda a Roma dove i sindacati e l'Aran dovranno decidere che razza di figura professionale è il tutor e quanto va retribuita. La questione non è meramente economica, dietro il cnflitto sinadacale c'è anche un acuto scontro politico-culturale. Ne è dimostrazione la pressione del governo sui dirigenti scolastici, esercitata soprattutto attraverso i dirigenti regionali. Non ha fatto eccezione il diretore generale dell'Emilia Romagna Lucrezia Stellacci che nella lettera ai dirigenti scolastici sollecita l'applicazione della riforma in nome del fatto che ormai, piaccia o non piaccia, è legge dello Stato. Ma attorno al tutor, che è uno dei perni della riforma della scuola primaria (elementari più medie) sono nati dubbi di ogni sorta e a poco è servito che il ministero indicasse alle singole scuole di andare avanti comunque "anche in attesa della compiuta definizione degli ambiti di applicazione della funzione tutoriale". Là dove i tutor sono stati nominati i sindacati hanno spesso risposto con una diffida.
Il segretario della Cgil-Scuola Sandri Succi parla di lettere intimidatorie inviate dai dirigenti regionali. La procedura per la nomina del tutor preede che il collegio dei docenti fissi dei criteri e sulla scorta di questi il dirigente scolastico scelta il super docente. "Ma il tutor dovrebbe avere, per legge, una formazione specifica che nessuno ancora ha - dice Succi - una nomina fatta in modo autoritario violerebbe le norme contrattuali e anche quelle costituzionali".
Per queste ragioni moltissimi collegi di docenti non hanno deliberato i criteri per individuare il tutor in attesa di conoscere modalità e procedure definitive che dovrebbero scaturire dalla contrattazione sull'articolo 43.
La situazione di stallo viene riconosciuta da Vincenzo Viglione, dirigente provinciale del Csa. "A Ferrara non siamo davanti a atti di aperta ribellione - osserva - non c'è stata un'opposizione più forte che altrove, siamo in una fase di meditazione attorno a uno degli snodi più critici della riforma, che va a incidere sul profilo professionale. E' una novità che arriva dopo un periodo di crescita del concetto di team, che a sua volta, come ogni novità, aveva incntrato delle normali e naturali resistenze". Viglione dice di comprendere le perplessità e di rispettare le posizioni contrarie, ma dice anche "che l'adozione del tutor non è opinabile" e quindi prima o poi andrà fatta. Prospetta la possibilità, in attesa di veder che succede al tavolo romano della trattative, di assegnare magari a turno la discussa funzione. Prevede anche di monitorare la situazione "ma senza spiriti censori". (m.p.)