Nuova Ferrara-Regresso di 30 anni
"Regresso di 30 anni" Torna l'istruzione soltanto per privilegiati I SINDACATI Il ministro contestato Se la scuola era già in agitazione - con uno sciopero nazionale unitario proclamato p...
"Regresso di 30 anni"
Torna l'istruzione soltanto per privilegiati
I SINDACATI Il ministro contestato
Se la scuola era già in agitazione - con uno sciopero nazionale unitario proclamato per lunedì 24 marzo - il varo della riforma Moratti non ha contribuito a rasserenare gli animi. Sul fronte sindacale non vengono risparmiate dure critiche al modello proposto dal ministro: "È la scuola dell'esclusione e della cancellazione del diritto alla formazione continua - argomenta Sandro Succi della Cgil scuola - Tra i tre segmenti dell'infanzia, del primo ciclo e dell'istruzione superiore non c'è alcun rapporto. Manca un progetto didattico nuovo, anche perché dietro questa riforma non ci sono i finanziamenti necessari. Per questo l'ingresso anticipato a due anni e mezzo e cinque anni e mezzo è una finzione, senza la garanzia di strutture adeguate e di insegnanti. Lo stesso per l'informatica e la seconda lingua in prima media: con le risorse attuali non potranno essere offerte a tutti". Ma l'aspetto più negativo, secondo Succi, "è la scelta terribile a 13 anni tra istruzione e formazione, che altro non è che un addestramento al lavoro: un doppio canale che di fatto ghettizza e riflette un modello sociale. L'idea di lasciare un canale aperto per poter cambiare indirizzo, poi, è risibile. Come pensare che un ragazzo di 14-15 anni possa tornare ai libri dopo un anno o due di avviamento al lavoro?". Non meno grave la "scomparsa" dell'obbligo: "Cancellando la parola, sono stati cancellati anche i diritti. In teoria, a settembre un ragazzino potrebbe rifiutarsi di tornare a scuola". Infine, il voto in condotta: "Resta uno strumento sbagliato: è punitivo e rivela la mancanza di progettualità pedagogica".
Secondo Cristina Vendra (Cisl scuola), la riforma fa soprattutto a pugni con altri provvedimenti adottati per il settore dell'istruzione, come i tagli alle risorse e la riduzione degli organici: "Non condivido affatto l'impostazione della riforma - prosegue la responsabile provinciale - ci riporta a una scuola di trent'anni fa, discriminatoria e classista. E sono passaggi da cui non si torna indietro. In questo momento poi di chiaro non c'è nulla: come sarà attuato l'ingresso anticipato e l'introduzione dell'informatica e della seconda lingua? Soprattutto se pensiamo che sono in vista tagli alle risorse e agli organici: ricordiamo che almeno il 30% del personale scolastico della regione è formato da supplenti. La scuola è in grande agitazione, e sarà difficile far passare un progetto senza consenso".