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Nuova Ferrara: Professori, protesta in piazza

Presidio e sciopero della fame per contestare i tagli

17/06/2010
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Nuova Ferrara

Professori, protesta in piazza

Gli insegnanti digiuneranno a staffetta «Vogliamo difendere il lavoro di tanti precari e la qualità didattica

FABIO TERMINALI

Il giugno “torrido” degli insegnanti in lotta prosegue ad oltranza. Dopo l’occupazione dell’ufficio scolastico provinciale firmata Cgil e il blocco degli scrutini indetto dai Cobas, è ora la volta di un presidio di sei giorni organizzato piazza Municipale. Con annesso sciopero della fame a staffetta.

Una mobilitazione straordinaria per difendere la scuola pubblica “sotto attacco”, oltre che i posti di lavoro e i redditi del personale docente e non. L’idea di apparecchiare con tavolo, sedie, striscioni e palloncini il salotto buono della città è nata spontaneamente: «La mobilitazione in queste settimane è cresciuta - spiegano gli insegnanti -, la nostra proposta è di dare continuità a queste iniziative portando la protesta fuori dalle scuole: forse in passato non siamo riusciti a far capire che tipo di offensiva si è scatenata contro l’istruzione pubblica». Sotto tiro c’è il combinato disposto tra la riforma Gelmini e l’ultima finanziaria del governo: conto salato se si parla di tagli di 8 miliardi di euro in tre anni, decine di migliaia di posti destinati a saltare (in provincia circa 100 docenti e 50 tra bidelli e amministrativi solo il prossimo anno), salari e scatti di anzianità congelati. «Ciò significa inevitabilmente abbassamento della qualità dell’istruzione, nel momento in cui gli studenti crescono di numero. Si carica tutto sulle spalle dei lavoratori: pensiamo ai precari che in questi giorni stiamo salutando, senza poterci dare appuntamento a settembre», raccontano i docenti.

Appoggiato da Flc-Cgil e dal Comitato Istruzione Pubblica che raccoglie anche genitori degli studenti, il presidio rimarrà aperto fino a martedì 22 giugno in orari 10-13 e 17-19. In programma attività di animazione, lezioni “fantasma” su materie destinate a scomparire come la musica, lezioni in compresenza e presentazioni di libri. Ma la mossa più ad effetto è lo sciopero della fame di 24 ore che coinvolgerà di volta in volta ogni giorno almeno due partecipanti al presidio: ieri l’esordio è toccato a Ida Cirelli e Anna Golinelli, con tanto di sfoggio di cartello con su scritto “insegnati a digiuno”. L’astensione dal cibo collega Ferrara a Piacenza, città in cui la forma di lotta è scattata la settimana scorsa. Ma ad essere letteralmente “alla fame”, dicono i manifestanti, è la scuola stessa: «Nei bienni alle superiori si arriva fino ad un rapporto insegnante-studenti di 1 a 29, mentre l’allarme docenti di sostegno sull’organico di fatto avrà effetti pesanti sugli allievi disabili».

Con il presidio si vuol entrare in contatto con gli altri settori della cultura sottoposti alle misure di bilancio restrittive, allo stesso tempo al banchetto si può firmare per l’acqua pubblica, “bene comune da difendere come la scuola a ben guardare”. Il tutto si chiuderà nella serata del 22 giugno con un concerto che vedrà l’esibizione di docenti e alunni dei corsi musicali, particolarmente presi di mira dai tagli per il prossimo anno scolastico.


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