Nuova Ferrara-"Ci aspetta un futuro di tagli e precariato
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Pagina 9 - Cronaca
Una delegazione ferrarese ieri al corteo dei sindacati a Roma contro la riforma Moratti e il blocco del contratto
"Ci aspetta un futuro di tagli e precariato"
Con la legge Finanziaria la nostra provincia perderà 60 insegnanti
SCUOLA IN SCIOPERO
Palloncini con la faccia del miniastro Moratti, da far scoppiare. Sagome di cartone di studenti, già imprigionati nel destino a loro riservato dai rigidi 'percorsi formativi'. Un funerale per la scuola pubblica, con tanto di bara. Non è mancata la fantasia, ieri ai cortei romani della scuola, scesa in piazza per protestare contro i tagli contenuti nella Finanziaria, il contratto scaduto da undici mesi e il blocco delle assunzioni. Tra i centomila in corteo, anche una delegazione di Ferrara.
Nella nostra provincia l'adesione allo sciopero indetto da Cgil, Cisl, Uil, Cobas e Gilda è stata di oltre il 52%, almeno secondo i dati parziali diffusi ieri dal Csa (ex Provveditorato) ferrarese. "Il monitoraggio - spiegano da via Madama - ha riguardato tutti e 43 i plessi del territorio, ma la cifra è passibile di correzioni perché la rilevazione è limitata alla fascia oraria dalle 10 alle 11 del mattino e non tutte le scuole sono state in grado di fornire i dati con precisione". Va detto subito che a far abbassare la media è il dato sui dirigenti scolastici: secondo il sondaggio del Csa su 43 presidi solo 3 hanno scioperato (6,98%). L'adesione più alta è stata registrata alle materne (73,96%, 159 assenti su 215 unità in servizio), seguite dalle elementari (67,54%, 724 su 1.072), dalle medie (53,39% ovvero 347 su 650) e dalle superiori (39,59%, 456 su 1.152). L'adesione degli Ata è stata invece del 48,28%, pari a 533 scioperanti su 1.104 unità.
A livello nazionale i sindacati parlano di un'adesione del 70%, mentre in piazza i due cortei sindacali (uno dei confederali e uno dei Cobas) hanno riunito centomila persone. Un pullman con 50 rappresentanti della Cgil ferrarese e 45 delegati Cisl su una carrozza speciale hanno raggiunto piazza Bocca della Verità), per quello che è stato il primo segnale di 'guerra' contro la Finanziaria.
"La manovra prevede un taglio del 2% agli organici del personale docente - ribadisce di ritorno dalla manifestazione romana il segretario provinciale della Cgil Scuola Sandro Succi - Nella nostra provincia significa perdere 60 unità su 3.000 docenti. Quello che risulta inaccettabile è la filosofia di questo governo, che per mantenere la promessa dell'abbassamento delle tasse vuole raccogliere risorse creando precariato". E che la maggioranza smentisca a più voci la sforbiciata agli insegnanti, per i sindacati questo non rappresenta una rassicurazione: "Non mi risulta che l'emendamento sia stato cancellato - prosegue Succi, e in ogni caso con l'entrata in vigore della legge 53 i tagli ci saranno comunque". In tutto il paese i precari della scuola hanno toccato quota 100.000. Un piccolo esercito anche nel Ferrarese, se si considera il numero delle supplenze annuali: 230 tra medie e superiori, 80 per le elementari, 30 alle materne; per non contare il sostegno, un altro nervo scoperto per il quale gli effetti della scure sono tutti da calcolare. A questo si aggiungono i precari Ata: circa un quinto del totale (200 su 1000). Un altro nodo riguarda il mancato rinnovo del contratto e il blocco delle assunzioni, con il mancato turn over del prossimo 'contingente' di pensionamenti: "In questi anni ha maturato il diritto alla pensione la generazione di insegnanti entrata in servizio all'epoca del baby boom degli anni Settanta, e non ci sarà ricambio - prosegue Succi - Le iscrizioni invece aumentano, e sarà necessario fare classi più numerose, a scapito della qualità". La riforma dello stato giuridico dei docenti, conclude Succi, darà il colpo di grazia all'autonomia. (a.m.)