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Numero chiuso a sorpresa: 858 posti rimasti vacanti

Non assegnati, difficilmente assegnabili, almeno per ora sprecati anche per le nuove regole sui test che hanno debuttato a settembre

12/10/2011
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Corriere della sera

ROMA — Lo studio in piena estate dopo la maturità. La scelta dell'università giusta, quella buona e più affollata o quella meno buona dove è più facile entrare? Lo stress dei test di ingresso con quelle domande un po' così, grattachecca compresa. L'attesa dei risultati, la delusione per non avercela fatta e l'urgenza di trovare un piano B, sullo sfondo le continue richieste di aumentare i posti o addirittura eliminare il numero chiuso. E poi, quando i giochi sono fatti, si scopre che 858 posti da matricola sono rimasti scoperti. Non assegnati, difficilmente assegnabili, almeno per ora sprecati anche per le nuove regole sui test che hanno debuttato a settembre. Che cosa è successo?
Il problema riguarda le quattro facoltà a numero chiuso: Medicina, Odontoiatria, Veterinaria e Architettura. Oltre ai 20 mila posti messi in palio per gli studenti italiani e comunitari ce ne sono altri 1.210 riservati agli extracomunitari che non vivono nel nostro Paese. Il primo problema è che si sono presentati meno candidati rispetto ai posti disponibili. Ai test di settembre gli studenti extracomunitari erano solo 859 e quindi un quarto dei posti messi in palio comunque non sarebbe stato assegnato. Ma a far salire il numero degli «scoperti» è stata anche la nuova regola sul punteggio minimo introdotta quest'anno. Adesso nei test è necessario prendere almeno 20 punti su un voto massimo di 80. Chi resta sotto non si può iscrivere anche se ci sono posti a disposizione. Una regola che vale per tutti, italiani, comunitari ed extracomunitari. Ma che proprio su questi ultimi ha pesato di più viste le inevitabili difficoltà con la lingua italiana. E infatti tra gli extracomunitari che hanno partecipato ai test solo 352 sono riusciti a superare l'asticella dei 20 punti mentre altri 507 sono rimasti sotto e quindi fuori dall'università.

Fino all'anno scorso questa regola non c'era. E con il meccanismo dei posti riservati agli extracomunitari sono entrati nelle facoltà a numero chiuso studenti con un voto bassissimo. Anzi, considerato che per ogni risposta sbagliata si perde un quarto di punto, è capitato pure che venissero promossi ragazzi con un punteggio negativo, sotto lo zero. Cosa fare adesso? «Vorrei che questi posti fossero riassegnati agli studenti italiani e comunitari che sono rimasti fuori dalle graduatorie» dice il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Ma non è cosa semplice, visto che i giochi ormai sono chiusi e a sbarrare la strada c'è anche un parere contrario del Consiglio di Stato. Più probabile che gli 858 posti vengano recuperati l'anno prossimo. Alcuni Paesi stranieri hanno protestato con il nostro ministero degli Esteri. Ma la soglia minima dei 20 punti su 80 dovrebbe rimanere anche l'anno prossimo. In fondo è come chiedere ad un liceale di prendere almeno 2 e mezzo in un compito in classe.

 


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