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«Noi giovani prof dimenticati dalla Buona Scuola»

la questione degli idonei del cosiddetto “concorso Profumo” del 2012, misteriosamente esclusi dal piano assunzioni della Buona Scuola.

07/04/2015
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Corriere della sera

Pubblichiamo l’intervento di Michele Molè,  studente di Giurisprudenza all’Università degli studi di Milano, che affronta la questione degli idonei del cosiddetto “concorso Profumo” del 2012, misteriosamente esclusi dal piano assunzioni della Buona Scuola. “Una riforma prodigio per l’assunzione di tutto il personale docente che ne lascia a casa 6.600″ scrive.

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Spesso il nostro attuale Presidente del Consiglio viene accusato di eccessivo decisionismo. È accaduto anche quando ha portato il ministro Giannini a smentirsi da sola, su quanto era stato disposto nel ben noto ddl “La Buona Scuola”. Parlo in particolare della questione degli idonei del concorso indetto nel 2012 per nuovo personale docente.

Una riforma attesa e che prevede finalmente, dopo anni di incertezze, l’assunzione degli insegnanti che navigano da anni nelle pericolose acque del precariato. O almeno, una parte di essi. Chi, probabilmente da tempo, si è iscritto alla Gae (Graduatoria a esaurimento) potrà essere tra i molti fortunati assunti da questa graduatoria, insieme a 11mila vincitori del “Concorso Profumo” del 2012, dei quali ancora 1200 aspettano una cattedra.

Ecco i primi nodi al pettine delle scelte decisioniste. Ci sono infatti circa 6.600 diligenti e studiose persone che, pur non essendo iscritti nelle Gae, hanno superato il concorso indetto nel 2012 e sono iscritte nelle Graduatorie di merito: costoro sono qualificabili come idonei (termine non presente nel Testo Unico della Scuola, ma utilizzato nel diritto amministrativo).

A rassicurare questi idonei su una certa assunzione grazie a questa riforma, v’è – tra gli altri – il D.L. 101/13 D’Alia, sulla razionalizzazione della Pubblica amministrazione. La disposizione infatti prevede che, prima di procedere a nuovi concorsi, è necessario collocare tutti i vincitori e gli idonei ancora sprovvisti di contratto individuale. A dare man forte il D.Lgs. 165/01 (art. 35) che sancisce la validità per tre anni delle graduatorie dalla data di pubblicazione, e dunque la possibilità di utilizzarle per nuove assunzioni. Ed ancora, va ben tenuto presente che il concorso è stato varato secondo il vigente Testo Unico Scuola, che prevede regole precise per il reclutamento del personale scolastico (D.Lgs 297/1994, art. 399 e segg.).

Anni e anni di legislazione sono sfumati dinnanzi ad una riforma un po’  distratta. “La Buona Scuola” non prevede infatti l’assunzione degli idonei. O meglio, la prevedeva. Il ministro Giannini (nel decreto ministeriale 356/14) era stato chiaro sul diritto all’assunzione degli idonei, prima che i successivi consigli dei ministri lo “rinnegasse” misteriosamente.

Ma la storia continua: il governo ha infatti annunciato un nuovo concorso per ben 60mila posti,  disinteressandosi delle graduatorie vigenti (come previsto dal  D.L. 101/13). Oltre il danno la beffa:  l’esecutivo (tramite il ministro Giannini) ha invitato gli idonei  a provare il nuovo concorso. Come a dire: ritenta e sarai più fortunato!

Una vicenda che lascia l’amaro in bocca a molte persone che hanno sudato negli anni per una passione, ma che può ancora avere un lieto fine. Domani, martedì 7 aprile, gli enti rappresentativi di tale categoria saranno ascoltati dalla Commissione Cultura e le opposizioni alla maggioranza, cogliendo la palla al balzo, hanno già annunciato emendamenti a loro favore. Questione dunque ancora aperta, ma che sicuramente, con meno distrazione o scelte più pensate, poteva essere chiusa già da tempo.

Michele Molè
Studente di Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Milano


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