FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3904583
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Niente libri di testo, quaderni e penne, in sette istituti olandesi sui banchi solo tablet che faranno anche da maestri

Niente libri di testo, quaderni e penne, in sette istituti olandesi sui banchi solo tablet che faranno anche da maestri

La prima scuola digitale

23/08/2013
Decrease text size Increase text size
Il Messaggero




 
IL CASO
È la prima volta in Europa, anche se i tablet sono già entrati in classe un po’ in tutti i Paesi. Ma, stavolta, ci saranno solo loro: mini Ipad con le loro App, e schermi tv che sostituiranno le lavagne. Niente libri, quaderni e penne. Niente gessetti bianchi che stridono sull’ardesia nera. L’iniziativa è nata in Olanda, il “pronti via” è scattato ieri, e coinvolge sette scuole di sei città (dalla capitale Amsterdam a Breda) con classi di bambini dai 4 ai 12 anni. Le hanno chiamate “Steve Jobs School”, o meglio: le hanno soprannominate. Perché ancora non c’è l’autorizzazione della vedova del genio di Cupertino a usare il nome dell’inventore di un impero tecnologico che, tra i suoi progetti, coltivava quello di una scuola digitale.
Ma il tablet non si limiterà a sostituire i libri di testo: sarà esso stesso “maestro”. Monitorerà l’apprendimento, che seguirà un metodo progressivo aumentando le difficoltà mano a mano che migliorerà la formazione, con app per studiare, fare i compiti, partecipare alle attività di gruppo. I principi sono quelli della O4NT (la sigla della organizzazione “Educazione per una nuova era” in olandese, che ha messo a punto il progetto). I bambini - sono un migliaio quelli iscritti finora - faranno parte di una “scuola virtuale”, e non ci sarà nulla di tradizionale nell’insegnamento. Storia e geografia? No, sviluppo di tecnologie dell’informazione e della comunicazione, tecniche di collaborazione e di critica, problem-solving e mente creativa. Secondo la O4NT, questo metodo svilupperà una generazione di ragazzi con «talento e abilità del 21.mo secolo». Con caratteristiche e abilità nuove. E con il vantaggio - nelle intenzioni - che lo studio sarà anche un gioco, con animazioni e rumori divertenti.
ESTREMISMO
Una scuola digitale al 100%. Che estremizza i progetti già sperimentati in Europa. In Italia, ad esempio, all’istituto Majorana di Brindisi, che ha realizzato i primi libri di studio digitali, i ragazzi già vanno a scuola con il tablet, in aule tutte connesse e all’avanguardia. La Gran Bretagna ha investito 5 miliardi di sterline, dal 1997 al 2010, per l'introduzione della tecnologia negli istituti formativi. In Norvegia la digital literacy è considerata importante quanto la lettura, la scrittura e il calcolo.
Questa volta però il passaggio è globale. Sperimentato finora solo negli Stati Uniti, in 47 elementari a Los Angeles. E la via olandese all’istruzione del futuro - come se non bastasse - sarà innovativa anche in altro modo. Con un orario ora flessibile, in futuro del tutto libero.
LE TAPPE
Nelle sette scuole “pilota”, che diventeranno 12 entro la fine dell’anno, l’orario è - per ora - obbligatorio dalle 10.30 alle 15. Prima e dopo, è libero. Ma la prossima tappa sarà quella di permettere ai genitori di decidere l’orario, in base alle loro esigenze. Già adesso è concesso alle famiglie di decidere il calendario delle vacanze. Le scuole saranno aperte tutto l’anno - tranne Natale e Capodanno - e non ci sarà l’incubo di non trovare posto in classe perché la classe, nel senso tradizionale, non c’è più. Per i genitori, poi, è una vita nuova. Certo i loro figli si trasformeranno in tablet-dipendenti, perché è previsto che non si separino mai dal loro accessorio. Neanche in vacanza. Ma con un’app - un’altra - mamma e papà potranno verificare in tempo reale progressi e problemi dei loro figli.
E gli insegnanti? Il loro ruolo è messo in crisi, sembrano quasi espulsi dalla nuova scuola. Anche se i sostenitori del metodo affermano che il maestro "umano" resta la figura centrale. Non si limiteranno, come è previsto, a controllare gli orari di entrata di ingresso dei ragazzi. Ma valuteranno anche il rendimento, discutendolo con i genitori (il “metodo” suggerisce Skype). E controlleranno le attività di gruppo. Lo sforzo maggiore sarà il loro: dovranno reinventarsi una professionalità completamente diversa passando da "portatori di conoscenze" a "allenatori dell'apprendimento". Un giorno, probabilmente, ci sarà la scuola senza insegnanti. Ma chissà se sarà veramente un progresso.
Alessia Camplone

               


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL