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Niente certificato, arriva l'attestato delle competenze del primo ciclo

Decreto sulla valutazione, giallo sul modello unico 2016

28/02/2017
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ItaliaOggi

Angela Iuliano

Da certificazione ad attestazione delle competenze. Ma la chiave resta una didattica che promuova le competenze, una «rivoluzione» nella scuola italiana che passa dall'art. 10 delle delega sulla riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione. Nella legge 10/2015 si prevede infatti la revisione delle modalità di valutazione e certificazione delle competenze degli studenti del primo ciclo di istruzione. Ma nell'art. 10 del decreto legislativo attuativo della delega la parola «certificazione» è sostituita da «attestazione». Infatti, come spiega la stessa relazione tecnica del decreto, sebbene «certificazione» sia usata dalla legge La Buona Scuola, «una vera e propria certificazione delle competenze acquisite presuppone il rilascio esclusivamente da parte di ente esterno certificatore», mentre ad effettuarla in questo caso è l'istituzione scolastica.

Di qui il ricorso al termini «attestazione» delle competenze. La scuola cioè attesterà, in coerenza con le competenze chiave di cittadinanza e con le Indicazioni Nazionali, lo sviluppo delle competenze culturali progressivamente acquisite, anche con lo scopo di favorire l'orientamento per la prosecuzione degli studi. Competenze oggi certificate sia la termine della scuola primaria che al termine delle medie, ma che il decreto stabilisce siano attestate solo a conclusione del primo ciclo di istruzione secondo un modello nazionale che sarà definito con un successivo decreto del Miur.

Di fatto, il decreto a seguito della sperimentazione, che ha avuto avvio nel 2014/15 e che ha coinvolto circa 3.000 istituzioni scolastiche del primo ciclo e che riguarda l'adozione di un modello in linea con le Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola primaria e delle medie e con le competenze chiave europee indicate dalle Raccomandazioni del 2006, prevede un modello di attestazione delle competenze trasversali e di quelle chiave di cittadinanza da rilasciare al termine della III media.

Il nuovo modello si dovrà integrare con la normativa vigente sulla certificazione delle competenze. Si apre così una questione. In base alla tempista fissata nella circolare ministeriale n. 3/2015, dopo la sperimentazione nell'anno scolastico 2014/15 e l'adozione generalizzata del suo prototipo nel 2015/16, nell'attuale anno scolastico dovrebbe entrare in vigore il modello unico nazionale previsto dal dpr 122/2009 (art. 8). C'è, quindi, da definire se il modello unico nazionale verrà adottato ugualmente o se si aspetterà il decreto attuativo delle delega che interviene sulla stessa materia.

L'attestazione delle competenze, inoltre, presuppone la loro promozione tra gli studenti, richiede un'azione didattica specifica e incisiva che non si limiti ad un approccio solo disciplinare. Necessità dell'uso di didattiche attive, operative, partecipative, laboratoriali, come cooperative learning, peer education, flipped classroom. Ma di un diverso uso del tempo, nuova gestione della classe, favorire il dialogo tra discipline e sapere, contrappuntare il curricolo verticale in termini di progressione delle esperienze.


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