Musica fuori dai professionali
Disciplina cancellata dal nuovo regolamento
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Angela Iuliano
Altro che «Fare musica tutti». Le linee guida del Miur del 2009 sono un lontano miraggio. Cancellato dal nuovo regolamento sui professionali, ridotti gli insegnati a tappabuchi, generici e con scarse risorse i richiami nel Piano delle arti. Lo studio della musica alle superiori rischia di sopravvivere solo nella riserva indiana dello liceo musicale. Un primo colpo arrivò già nel 2010 con i regolamenti di riordino della secondaria di II grado dell'allora ministra dell'istruzione Maria Stella Gelmini, che hanno previsto l'insegnamento della musica unicamente nell'istruzione professionale: due ore settimanali al secondo anno dell'indirizzo servizi socio-sanitari del settore Servizi, di cui un'ora in compresenza con un docente tecnico pratico. Unica eccezione il liceo musicale e coreutico.
Dal prossimo anno scolastico 2018/19 sparirà anche questa ultima resistenza della musica dai nuovi piani orari dell'istruzione professionale. Di fatto, con il regolamento di riordino in applicazione della Buona Scuola, il decreto legislativo n.61/2017, lo studio della musica finirà per essere relegato solo nello specifico liceo musicale. Con la conseguenza che la specifica classe di concorso A-29 Musica negli istituti di istruzione secondaria di II grado diventerà un fantasma. E «gran parte dei docenti di musica immessi in ruolo in seguito al piano straordinario» previsto dalla stessa legge 107, denuncia al Fcl-Cgil, «sarà utilizzato come tappabuchi».