Musatti "Più asili nido e anche fra i bambini non ci sarà diseguaglianza"
La pedagoga Tullia Musatti, è stata tra le fondatrici del "Gruppo nazionale nidi e infanzia"
di Maria Novella De Luca
I soldi del Recovery Fund per il futuro dei bambini. A cominciare dai più piccoli, quelli che si affacciano alla vita. La sfida del "Gruppo nazionale nidi e infanzia", pedagogisti, psicologi, insegnanti che da 40 anni si battono per affermare il valore formativo del nido, parte da qui. Dalla consapevolezza che questi fondi, se investiti nel modo giusto, spiega Tullia Musatti, «potrebbero aiutarci a recuperare un ritardo storico, in particolare nel Sud». Tullia Musatti, ricercatrice in psicologia dello sviluppo, è stata tra le fondatrici del "Gruppo nazionale nidi e infanzia". «Abbiamo oggi l’occasione di realizzare finalmente il concetto di educazione fin dalla nascita».
Musatti, perché andare al nido è così importante?
«Al nido si impara ad imparare.
Perché anche i piccolissimi hanno bisogno della loro "socialità". Il nido è un grande volano per l’occupazione femminile e strumento di superamento delle diseguaglianze, come raccomandato anche dal Consiglio europeo».
Nel Nord i nidi sono una realtà, il Sud è in grave ritardo.
"Ci sono regioni che hanno realizzato anzi superato, l’obiettivo della presenza nei nidi del 33 per cento dei bambini da zero a tre anni, percentuale che oggi non è più considerata sufficiente. Nel Sud, invece, storicamente, l’investimento sui nidi non è stato ritenuto strategico, la disoccupazione femminile ha frenato la richiesta di servizi. Ma le cose stanno cambiando.
L’offerta è cresciuta?
«No, ma è cambiata la cultura. Ne è la prova è l’accesso anticipato in massa, nel Sud, dei bambini nella scuola d’infanzia, dove vengono iscritti a partire dai due anni. Inserimenti troppo precoci».
E i fondi europei?
«Fondamentali per una strategia globale del sistema educativo 0-6 così. Dobbiamo superare una volta per tutte il concetto del nido come servizio "assistenziale. IL nido è l’inizio di un percorso educativo. Ma niente soldi a pioggia. Serve una governance realizzata dal Miur in dialogo con le regioni e i comuni.
Parametri stringenti contro l’abusivismo, formazione continua. I primi mille giorni di vita di vita di un bambino sono fondamentali, i nidi devono essere all’altezza».