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Mobilitazione unitaria contro la Legge di Stabilità. In piazza Sindacati e studenti

Riparte la mobilitazione studentesca contro la Legge di Stabilità: oggi migliaia di studenti sono scesi nelle piazze italiane al grido di “Change the way”, cioè “invertire la marcia”.

15/11/2013
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Dazebao.org

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ROMA - Riparte la mobilitazione studentesca contro la Legge di Stabilità: oggi migliaia di studenti sono scesi nelle piazze italiane al grido di “Change the way”, cioè “invertire la marcia”.

Sfilando assieme alle sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil, gli studenti chiedono alle istituzioni risposte sul loro futuro e più fondi all’Istruzione. Nel corso della giornata non sono mancati momenti di tensione: a Bologna alcune vetrine delle banche sono state imbrattate di vernice, poi gli studenti del collettivo autonomo Cas sono stati respinti dalla polizia in tenuta anti-sommossa. Mentre il corteo di Cgil-Cisl e Uil ha sfilato pacificamente da porta San Felice a Piazza Maggiore, gli studenti medi organizzati, che erano concentrati in piazza XX Settembre, hanno prima bloccato i viali all’altezza del ponte Matteotti, poi sfilato in via Indipendenza, paralizzando il traffico. I ragazzi del Cas sono poi tornati a marciare verso Palazzo Malvezzi dietro allo striscione “Assediamo la Provincia”. Questa volta, però, la Polizia ha deciso di usare i manganelli. I giovani, che tentavano di entrare nel Palazzo, sferrando anche calci al portone, sono stati più volte respinti su via Zamboni. A Roma c’è stato anche un blitz al ministero dell’Istruzione: iniziativa organizzata per consegnare al ministro Carrozza una lettera con le dieci domande “per invertire la marcia su Scuola e Università”, dicono Rete Studenti e Udu. “Sono le 10 domande degli studenti, sul diritto allo studio, sul futuro della nostra generazione, su come deve essere la scuola e l’università del futuro” spiega Daniele Lanni, portavoce nazionale della Rete degli Studenti Medi. La manifestazione nella capitale è filata liscia fino alla fine, da segnalare solamente un breve momento di tensione in piazza Santi Apostoli, dove un’ottantina di militanti del Blocco Studentesco, che si erano radunati per un sit in, hanno tentato di forzare il cordone delle forze dell'ordine in piazza Venezia per andare in corteo a Montecitorio, dopo essere stati ricevuti a Palazzo Valentini. Due militanti sono stati bloccati e portati in questura dalla Polizia.  A Milano, invece, decine di ragazzi del centro sociale “Il cantiere” hanno tentato un blitz nella sede di Google, in corso Europa. Una parte di loro ha lanciato fumogeni fuori dalla sede del colosso telematico americano e ha fatto il suo ingresso affiggendo volantini e manifesti contro la multinazionale. Momenti di tensione anche a Palermo, Torino, Cagliari e Napoli, ma le procedure di contenimento applicate dalle forze dell’ordine hanno impedito degenerazioni violente. Ma a sfilare nelle città italiane sono state anche le sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil, a conclusione di una settimana di mobilitazione indetta per cambiare la legge di Stabilità. Centinaia di manifestazioni, per quattro ore di sciopero dei lavoratori di tutti i settori, che hanno visto un’altissima adesione e grande partecipazione. Susanna Camusso, leader della Cgil, ha parlato in piazza della Scala a Milano, annunciando anche che se dal governo non arriveranno risposte concrete, allora la mobilitazione continuerà. “Non chiediamo mille cose - ha detto Camusso - ne stiamo chiedendo tre: spostare le risorse di chi ne ha di più verso il lavoro e le pensioni, risanare la spesa pubblica e riaprire la contrattazione nel pubblico impiego. Non chiediamo la luna. In queste settimane c'è stata, però, disattenzione da parte del governo alle nostre proposte, ma noi non ci fermeremo e se non ci saranno risposte continueremo la mobilitazione”.  “Siamo convinti –conclude- che se non si risponde al problema del lavoro il Paese non ce la farà. Il Paese è allo stremo e ha bisogno di risorse e la legge di Stabilità è in continuità con il passato di questi anni, col risultato che staremo ancora peggio”.


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