FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3926703
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Miti e leggende sui finanziamenti da industrie e fondazioni private

Miti e leggende sui finanziamenti da industrie e fondazioni private

La quota di finanziamento da industrie e fondazioni in Italia è simile a quella delle università nei primi posti dei ranking internazionali. Sono i valori assoluti di tutti i finanziamenti ad essere troppo bassi

02/10/2015
Decrease text size Increase text size
ROARS

Posted by on 2 ottobre 2015 at 00:49

Il Massachussets Institute of Technology (MIT) di Boston o l’Università della California a Berkeley, in proporzione, raccolgono molti più finanziamenti da imprese e da organizzazioni private di quanto facciano le università europee. E non parliamo poi delle italiane! Lo sanno tutti, no? No. È una favola. La quota di finanziamento da industrie e fondazioni in Italia è simile a quella delle università nei primi posti dei ranking internazionali. Sono i valori assoluti di tutti i finanziamenti ad essere troppo bassi. Di conseguenza, il finanziamento pubblico alla ricerca – che deve essere la quota maggiore – è particolarmente carente.

Slide1

È ovvio, vero, che il Massachussets Institute of Technology (MIT) di Boston o l’Università della California a Berkeley in proporzione raccolgono molti più finanziamenti da imprese e da organizzazioni private di quanto facciano le università europee? E non parliamo poi delle italiane!

Lo sanno tutti, no?

No. È una favola.

La figura in alto mostra per alcune università americane, europee e italiane la percentuale delle entrate da industrie e organizzazioni private sul totale delle entrate. I dati sono presi dai bilanci pubblicati relativi all’anno 2014 (per l’Univ. Pisa il 2013).

Le entrate da industrie e organizzazioni private comprendono la somma delle entrate per  ricerca commissionata, per servizi, per contributi alle attività di ricerca e di didattica.

Dunque, tale quota è per l’MIT il 5% delle entrate totali (194 milioni di dollari). Se togliamo dal bilancio dell’MIT le entrate del Laboratorio Lilcoln per la sicurezza nazionale, finanziato dal governo e dalle forze armate con più di 800 milioni di dollari all’anno, la quota sale al 6.3%.

Per Berkeley la percentuale è un po’ più alta:  7.2%. Berkeley è un’università generalista, ma vicina a Silicon Valley. Per una land-grant University come Purdue, in Indiana – lontano dai principali centri di innovazione industriale del paese – è il 4.1%.

In Europa la quota delle entrate provenienti da industrie e privati è simile o più alta. Come ci si può aspettare, i politecnici hanno una percentuale maggiore, per la loro affinità alle attività industriali: il Politecnico di Monaco di Baviera (TUM) è all’11.2 % (se si scorpora dal bilancio l’ospedale ) e il Politecnico di Milano è al 15.4%. L’Università di Cambridge, che non è un politecnico ma ha una particolare vocazione scientifico-tecnologica, è al 14.5%, con circa 140 milioni di sterline. Per Cambridge almeno i due terzi di questa cifra vengono dalla generose fondazioni: per esempio, 48 milioni dal Wellcome Trust, e 32 milioni da Cancer Research UK. La scuola superiore S. Anna, che è un ateneo sui generis perché non dà titoli di laurea, ha comunque una natura politecnica ed è al 6.7%.

Le altre università europee nella lista sono generaliste, e sono comunque vicine alla percentuale delle americane: Ludvig Maximilian di Monaco il 4.6% (escludendo l’ospedale), Bologna il 4%, Pisa il 2.7%.

I numeri completi sono riportati nella tabella  in calce al post.

Qualche commento finale:

  • Raramente il finanziamento da industrie e da fondazioni private supera il 10% del totale delle entrate. Nessuna università si è svenduta ai privati, dunque. Per tutte le Università di prestigio le entrate arrivano in parte principale dallo stato, sotto forma di finanziamento ordinario o “appropriation” (solo per le università pubbliche) e di ricerche e/o servizi commissionati o attribuiti con bandi competitivi. Dai 3 miliardi di dollari di entrate dell’MIT (escluso il laboratorio Lilcoln), una fondazione privata, circa 194 milioni sono da industria e privati, e circa 324 milioni dalla tasse di iscrizione. Il resto sono fondi di ricerca pubblici in primis e poi rendite degli investimenti (“l’endowment”)
  • La quota di finanziamento da industrie e fondazioni in Italia è simile a quella delle università nei primi posti dei ranking internazionali. Sono i valori assoluti di tutti i finanziamenti ad essere troppo bassi. Di conseguenza, il finanziamento pubblico alla ricerca – che deve essere la quota maggiore – è particolarmente carente.
  • In assenza di incremento di finanziamento pubblico alla ricerca, sembra realistico puntare a finanziamenti da industrie e fondazioni intorno al 5% per un’università generalista.
University Reference year Total Revenues Revenues from Industry and Private Foundations %priv/tot
MIT 2014 3884 MUSD 194 MUSD 5.0
MIT (no Lincoln Lab) 2014 3055.3 MUSD 194 MUSD 6.3
University of California Berkeley 2014 2624.3 MUSD 188.3 MUSD 7.2
Purdue University 2014 2290 MUSD 94.6 MUSD 4.1
Univ. Cambridge UK 2014 962.4 MGBP 140 MGBP 14.5
LMU Munich (no hospital) 2014 579.2 MEUR 26.7 MEUR 4.6
TU Munich 2014 1258 MEUR 86.3 MEUR 6.9
TU Munich (no hospital) 2014 718 MEUR 80.12 MEUR 11.2
Univ. Pisa 2013 330 MEUR 9.05 MEUR 2.7
Scuola Superiore S. Anna Pisa 2014 64.7 MEUR 4.31 MEUR 6.7
Politecnico di Milano 2014 423.3 MEUR 65 MEUR 15.4
Univ. Bologna 2014 750 MEUR 29.8 MEUR 4.0

 
(Fonte : https://www.iannaccone.org/2015/09/07/chi-attira-meglio-i-finanziamenti-da-industrie-e-privati/)


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL