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Mister Google: «Vogliamo investire in Italia»

Ma anche l’Italia deve fare qualcosa: dalla formazione nelle scuole alle infrastrutture come la banda larga.

10/10/2013
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Il Messaggero

L’ANNUNCIO
ROMA Qualche tirata di orecchie e una promessa: portare l’economia italiana nel digitale puntando sulle eccellenze del made in Italy. Stavolta non si tratta dell’annuncio di un politico ma di Mister Google Eric Schmidt. Il presidente del colosso di Mountain View, tra le più importanti aziende del mondo, ieri ha trascorso un’intera giornata a Roma, incontrando economisti, governanti, amministratori e studenti. «Investirò in Italia», ha scandito. Ma anche l’Italia deve fare qualcosa: dalla formazione nelle scuole alle infrastrutture come la banda larga.
L’annuncio è arrivato nel corso di Big Tent, evento organizzato a Roma da Google insieme a Unioncamere per discutere di come internet e le tecnologie digitali possano rappresentare un volano per la ripresa italiana e siano ormai una realtà imprescindibile per le imprese. «In Italia il digitale rappresenta poco più del 2% del Pil» contro il 4% di media dei paesi del G20, ha ricordato Schmidt. E se è vero che «il Made in Italy non è abbastanza online e non usa abbastanza la rete», è vero anche che «il sistema economico italiano ha tutte le caratteristiche per risultare vincente su internet».
LA BANDA LARGA
Ma c’è una «ma». Ed oltre ad essere la prima tirata di orecchi della giornata romana di Mr Google, suona anche come la precondizione per attuare l’investimento promesso: la priorità per la crescita è la diffusione ovunque e a tutti «della banda larga veloce perché non tutte le aziende si trovano nelle grandi città. E poi wireless e 4G». Una sorta di appello che tuttavia si è concluso che un’amara presa di coscienza: «Solo che in Italia ci vuole troppo tempo». «Molti pensano che sia il governo a creare posti di lavoro - ha inoltre spiegato Schmidt - ma non è cosi. Il settore privato dà lavoro, il governo deve concentrarsi su scuola e formazione», soprattutto in ambito digitale, di docenti e ragazzi «perchè la tecnologia deve essere patrimonio di tutti, non una cosa per specialisti».
Ma quanto prevede di investire Google per mettere all’economia italiana il ”motore digitale” che le manca? Per ora resta un mistero. Al Big Tent è intervenuto anche il ministro per le Politiche agricole Nunzia De Girolamo che dopo un colloquio privato con Schmidt (che ha incontrato anche il sindaco Ignazio Marino e il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti) ha spiegato di essere al lavoro insieme a Google per l'avvio, entro il 2014, di un progetto per la valorizzazione dell'agroalimentare italiano nel mondo grazie alla comunicazione in rete», da affiancare ad e-commerce e web-marketing.
WEB LIBERO
In serata Schmidt ha incontrato 500 studenti, rispondendo anche ad alcune delle loro domande. L’evento, organizzato dall'Osservatorio permanente Giovani-Editori è stata l’occasione per affrontare temi delicati per Google, dalla privacy alla permanenza dei dati sul web («Ci stiamo lavorando», ha detto). «La carta stampata? Non penso che scomparirà, anzi, i giornali saranno in circolazione ancora a lungo: soltanto, saranno sempre più anche online e sempre più accurati». Infine un messaggio di libertà ai giovani in sala: «A chi dice di regolamentare internet come la televisione rispondete che non si può. I governi regolamentano la rete per bloccare contenuti che non piacciono, ma non è questo che vogliamo. Fate sempre verifiche, non usate mai una sola fonte, non credete a tutto quello che vedete e leggete». Nemmeno sul web.
Filippo Bernardi
 


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