Minacciato blocco degli scrutini. Ma Giannini: niente passi indietro
Il blocco degli scrutini è una prospettiva presa in seria considerazione dai sindacati praticamente all’unanimità, come mai era accaduto in passato.
Il blocco degli scrutini è una prospettiva presa in seria considerazione dai sindacati praticamente all’unanimità, come mai era accaduto in passato. Lo hanno annunciato i sindacati di categoria al termine dell'incontro con il governo che ha lasciato profondamente insoddisfatti Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Gilda, Snals e Cobas. I sindacati di categoria Cgil, Cisl e Uil erano affiancati dai rispettivi segretari generali confederali Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, che hanno egualmente espresso valutazioni negative.
“Da parte del governo -ha detto il segretario generale dello Snals Confsal Marco Paolo Nigi- non c'è stata nessuna apertura, si è limitato ad ascoltare e a prendere atto delle singole posizioni sostenendo, per bocca del sottosegretario De Vincenti, che terrà conto delle obiezioni e vedrà cosa si potrà fare in sede di modifica durante le audizioni al Senato. Oltre questo è stato ottenuto un nuovo incontro con il ministro Giannini, ne abbiamo già avuti tre speriamo che il quarto possa andare meglio".
Più duro il segretario generale della Flc Cgil Domenico Pantaleo a cui giudizio da parte del governo "non vi è stata nessuna apertura su nessun fronte. Da parte nostra -ha detto- siamo insoddisfatti e continueremo la lotta".
Anche per Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola, “sulla questione del precariato, il testo del ddl non offre una soluzione complessiva. Il precariato resta. Bisogna dare una risposta complessiva. Sulla valutazione, siamo alla scuola al contrario: in nessun Paese europeo gli studenti intervengono sugli stipendi dei professori. Inverosimile. E sul contratto non viene fatto alcun riferimento alle tutele contrattuali. Il personale della scuola si troverebbe nella condizione di essere l’unico senza contratto”.
Per il portavoce nazionale dei Cobas Piero Bernocchi quella di oggi, da parte del governo "è stata solo una formalità, perchè nonostante su diversi punti ci fosse un accordo praticamente unanime da parte dei sindacati sulle modifiche da apportare non hanno indietreggiato nemmeno di un centimetro".
La situazione al momento è di stallo e di attesa. Il Ministro Giannini non sembra intenzionata a fare troppe concessioni: "Il governo sui punti qualificanti è chiaro che non ha volontà di fare passi indietro perché noi siamo fermamente convinti, l'abbiamo ribadito, che questa sia una riforma strategica, culturalmente oltre che politicamente importante e fondamentale per questo Governo. Si tratta di capire se ci sono soluzioni tecniche a problemi che possano essere accolte senza scardinare minimamente l'impianto del provvedimento".