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Metronews-L'antenato scimmia è più saggio di noi

L'antenato scimmia è più saggio di noi L'uomo è ormai riuscito nella ripugnante impresa di sterminare i propri Antenati, vale a dire le grandi scimmie: scimpanzè, gorilla, oranghi ...

06/09/2005
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L'antenato scimmia è più saggio di noi
L'uomo è ormai riuscito nella ripugnante impresa di sterminare i propri Antenati, vale a dire le grandi scimmie: scimpanzè, gorilla, oranghi e qualche altra. Secondo dati forniti proprio nello scorso catastrofico fine settimana dall'"Agenzia per l'ambiente" Onu (Unep), tra le varie famiglie di scimmie, sono sopravvissuti non più di 400 mila esemplari, disseminati in 23 Stati, 16 dei quali vivono sotto la soglia di povertà. Secondo l'Unep, entro 25 anni il 99 per cento degli oranghi, il 92 per cento degli scimpanzè e il 90 per cento dei gorilla saranno estinti. Direte: con tutto quel che succede in giro, guerre, terrorismo globale, alluvioni bibliche, massacri iracheni, carestie africane, petrolio alle stelle, virus da pollame, eccetera, be', chi se ne frega delle scimmie. Eh, no: perché è come far languire di inedia, e con premeditazione, un vecchio nonno. Forse, infatti, non tutti sanno che le "grandi scimmie" hanno quasi lo stesso Dna (al 96 per cento) di George W. Bush, un saltino del 4 per cento ed ecco che un orango potrebbe diventare, se ben finanziato, presidente degli Stati Uniti. E questo non vale solo per Bush, naturalmente, ma per tutti i potenti della politica, o presunti tali, compresi Berlusconi e Prodi, e compresi il sottoscritto e i lettori di questa nota.

Forse ciò sarà magari ignoto a Letizia Moratti, ministro della Pubblica istruzione, che voleva abolire lo studio dell'evoluzionismo (o darwinismo) nelle scuole secondarie. E vogliono ignorarlo certi alti prelati, magari nel timore che un credente, sentendosi paragonare a una scimmia, smetterebbe di andare in Chiesa. Ma, purtroppo per chi ignora, è proprio dalle scimmie che discendiamo: gli studi sul Dna lo dimostrano inoppugnabilmente. Sterminandole, o lasciandole morire, uccidiamo gran parte di noi stessi e del nostro passato, per quanto remoto.

Del resto, stiamo già egregiamente provvedendo alla nostra stessa distruzione (chissà, un impulso masochistico che, evidentemente, le scimmie non hanno: forse dipende da quel 4 per cento di Dna che ci differenzia da loro). Infatti, l'industria delle armi (sempre più micidiali) prospera ovunque, gli esseri umani continuano a moltiplicarsi esponenzialmente, l'eroico pianeta chiamato Terra boccheggia per surriscaldamento da gas serra, e così, tifoni di tipo tropicale imperversano ovunque. Secondo uno studio del prestigioso Mit (Massachusetts Institute of Technology), negli ultimi 30 anni la potenza distruttiva degli uragani è aumentata del 50 per cento nell'Atlantico e del 75 per cento nel Pacifico. E la maggior parte di questo aumento è concentrato negli ultimi 10 anni, mentre i potenti del mondo formulano trattatini (quasi sempre inevasi) per proteggere l'ambiente, e pure sapendo che l'unico modo per farlo è proteggerlo da loro stessi. Forse sarebbe stato meglio se l'Evoluzione si fosse fermata alle scimmie. Non avremmo avuto Platone, Aristotele, Leonardo, Galileo, Shakespeare, Proust, Kafka, eccetera. Ma neanche Hitler, Stalin, Pol Pot. E poi, scusate: credete che oggi i potenti del pianeta passino il tempo a leggersi Platone o Kafka? No, gente così se ne frega dell'Intelletto. Figurarsi poi se rispetta gli Antenati, che sono scimmie.

DIDO SACCHETTONI giornalista e scrittore (Metro


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