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Messsaggero-De Mauro: "Dati ottimistici, l'istruzione effettiva non coincide sempre con la scolarità formale"

L'INTERVISTA De Mauro: "Dati ottimistici, l'istruzione effettiva non coincide sempre con la scolarità formale" Tullio De Mauro è stato ministro dell'Istruzione subito prima dell'...

07/11/2004
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Il Messaggero

L'INTERVISTA
De Mauro: "Dati ottimistici, l'istruzione effettiva non coincide sempre con la scolarità formale"
Tullio De Mauro è stato ministro dell'Istruzione subito prima dell'attuale gestione Moratti. E' docente di filosofia del linguaggio alla 'Sapienza' di Roma.
Professor De Mauro, cosa pensa di questi dati romani?
"Penso che siano ottimistici".
Cioè?
"Deri vano da un'indagine nazionale collegata a una ricerca mondiale alla quale hanno partecipato 40 paesi. L'obiettivo era verificare le conoscenze reali della popolazioni".
Conoscenze reali?
"Si distingue tra scolarità formale e istruzione effettiva. Non è detto che coincidano".
Vale a dire?
"Puoi avere il diploma superiore e essere analfabeta. O non possedere titolo alcuno e cavartela dignitosamente con lettere e numeri".
Come è possibile?
"Se le persone, uscite dalla scuola elementare o da quella dell'obbligo in particolare, smettono di leggere, di scrivere, di prendere in mano un giornale, con il passare degli anni regrediscono a una condizione di scarso o di nullo alfabetismo"
L'Italia come si colloca rispetto al mondo?
"Male. Soprattutto se confrontata con l'Europa. Il 5 per cento degli italiani adulti non è in grado di leggere e scrivere alcunché. Il 33 per cento è fermo al livello della seconda elementare: capisce frasi semplici e calcoli aritmetici elementari. Un altro 33 per cento ha una preparazione da quinta elementare. Solo il residuo 29 per cento possiede una buona capacità di lettura, di scrittura, di calcolo".
Si pensava che l'analfabetismo fosse un male antico, scomparso da un Paese moderno come l'Italia
"Oggi il 94 per cento dei giovani italiani ha frequentato la scuola dell'obbligo, una fetta ben più ampia della popolazione anziana. Ma il pezzo di carta, come si è detto, non è tutto".
L.P.


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