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Messaggero-Viterbo-Scuola, riconosciuta l'anzianità ai non docenti

Scuola, riconosciuta l'anzianità ai non docenti Il tribunale di Viterbo ha confermato la validità del lavoro svolto alle dipendenze degli Enti locali di FEDERICA LUPINO ...

21/02/2005
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Il Messaggero

Scuola, riconosciuta l'anzianità ai non docenti
Il tribunale di Viterbo ha confermato la validità del lavoro svolto alle dipendenze degli Enti locali
di FEDERICA LUPINO

"Una vittoria importante per tutti i lavoratori". Gian Pino Perrupato, segretario generale provinciale della Cgil-scuola, definisce così la sentenza emessa dal giudice del Lavoro del Tribunale di Viterbo che riconosce tutta l'anzianità di servizio ai lavoratori ATA, sigla con la quale si indica il personale non docente della scuola.
Si tratta di ex stipendiati degli Enti Locali che nel 2000, con l'entrata in vigore della legge 124/99, sono passati alle dirette dipendenze dello Stato. La disputa è nata intorno al mancato riconoscimento, nel nuovo inquadramento statale, dell'anzianità maturata in precedenza alle dipendenze delle amministrazioni comunali e provinciali. Gli sfortunati lavoratori sono stati, inoltre, inquadrati in un livello inferiore rispetto a quello raggiunto con anni di servizio alle spalle. Il passaggio alle dipendenze dello Stato ha quindi comportato evidenti problemi anche ai fini pensionistici. Dopo il mancato raggiungimento di un accordo tra i rappresentanti della Cgil e quelli del Miur - Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca - riunitisi attorno al tavolo di conciliazione, è stata intentata una causa di fronte al giudice del Lavoro.
La sentenza, emessa nei giorni scorsi, condanna il suddetto Ministero a riconoscere ai 30 dipendenti ATA parti in causa, tutta l'anzianità di servizio maturata quando lavoravano per le amministrazioni locali o per gli altri enti di provenienza, con il conseguente pagamento delle differenze salariali dovute a partire dal 2000, tenendo conto anche dell'inflazione, vale a dire l'aumento dei prezzi registrato nel corso degli anni in questione. "L'importanza di questo giudizio - spiega Perrupato - sta nel riconoscimento di uno dei diritti fondamentali sanciti dallo Statuto dei Lavoratori, cioè quello di essere retribuiti con lo stipendio spettante da tutta l'anzianità di servizio. Un diritto che è stato e viene tuttora messo in discussione da un'interpretazione della legge 124 che, a parere nostro, ma a questo punto anche del Tribunale di Viterbo, è decisamente sbagliata e penalizza i dipendenti. La questione, inoltre, non riguarda solo la nostra provincia e sono infatti numerose le vertenze presentate a livello nazionale".
A Viterbo, intanto, la battaglia continua per altri 10 lavoratori ATA, in attesa di presentarsi al tavolo di conciliazione.


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