Messaggero: Via libera ai “diplomifici” nelle scuole private di Roma
I candidati esterni che vorranno iscriversi alla maturità nelle scuole paritarie della Capitale, potranno infatti farlo senza la paura di doversi imbattere in limiti o restrizioni.
Via libera ai “diplomifici” nelle scuole private di Roma. I candidati esterni che vorranno iscriversi alla maturità nelle scuole paritarie della Capitale, potranno infatti farlo senza la paura di doversi imbattere in limiti o restrizioni.
Una sentenza del tar del 2 marzo scorso ha infatti accolto il ricorso di due scuole private romane che chiedevano l’abolizione e la conseguente sottoposizione alla Corte Costituzionale di una delle ultime norme varate dal ministro dell’Istruzione Letizia Moratti sugli esami di stato. Il provvedimento cioè che limita il numero massimo di candidati esterni, ovvero quegli studenti che non hanno mai frequentato nemmeno un giorno di lezione ma che vogliono comunque svolgere gli esami di stato, al 50 per cento dei candidati interni. Con una clausola in più: che gli eventuali candidati in eccesso, possano sostenere gli esami solo nelle scuole statali.
Il Tar del Lazio, dunque, accogliendo il ricorso, ha sospeso la disposizione restrittiva introdotta dalla stessa Moratti, annullando effettivamente ogni limite per le paritarie. «Siamo ormai arrivati al far west della scuola privata - afferma Enrico Panini, segretario generale della Flc Cgil, federazione lavoratori della conoscenza - Anche gli sbarramenti minimi che erano stati imposti dalla legge, con questa sentenza sono stati superati, arrivando così a definire un mercato vero e proprio del titolo di studio e del diploma». Di parere opposto è invece l’Istituto tecnico per Geometri Salvo d’Acquisto, una delle due scuole che ha vinto il ricorso lo scorso 2 marzo. «Siamo una scuola parificata e dobbiamo avere gli stessi diritti delle statali - affermano - Non vediamo perché i candidati esterni in eccesso debbano essere accolti solo dagli istituti pubblici e non anche da noi».
D’altronde, gli ultimi dati sulla maturità parlano chiaro rispetto ad un certo gradimento dei privatisti per le scuole paritarie. Se, infatti, fino al 2001 i candidati esterni che decidevano di iscriversi agli esami di stato erano pochi e concentrati in particolar modo sulle scuole statali (38.065 contro i 348 delle private), dal 2002 allo scorso anno il numero di privatisti che hanno scelto l’istituto privato, nonostante prezzi d’iscrizione più alti, è salito a dismisura, arrivando nel 2004 ad aumentare di 50 volte: 19.040 candidati nelle paritarie contro i 22 mila delle statali. Il perché è poco chiaro, anche se dando un’occhiata ai dati sulle promozioni può venire qualche dubbio: nel 2004 i privatisti bocciati nelle statali furono 35 su 100, nelle private appena 9 su 100. «La sequela di ricorsi, sospensive e sentenze su questo argomento - afferma la Flc Cgil - dimostra che il fenomeno dei diplomifici non è stato affatto debellato. Tutt'altro, è stato decisamente facilitato da alcuni interventi legislativi e di normativa secondaria introdotti dal ministro Moratti, quali l’introduzione di commissioni di maturità composta da soli docenti interni ad esclusione del presidente».