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Messaggero-Vertecchi: "Ma è una modernizzazione di facciata"

PEDAGOGO Vertecchi: "Ma è una modernizzazione di facciata" ROMA Benedetto Vertecchi insegna Pedagogia Sperimentale all'università Roma Tre. Che ne pensa dell'informatizzazione...

02/06/2004
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Il Messaggero

PEDAGOGO
Vertecchi: "Ma è una modernizzazione di facciata"
ROMA Benedetto Vertecchi insegna Pedagogia Sperimentale all'università Roma Tre.
Che ne pensa dell'informatizzazione della scuola elementare e media?
"Mi sembra una modernizzazione di facciata, prescinde dalle esigenze affettive e culturali dei bambini che dovrebbero accumulare competenze da utilizzare nel lungo periodo". In altre parole?
"La scuola dovrebbe puntare sull'insegnamento di procedure capaci di organizzare il pensiero. Non è importante sapere quanto fa 15 più 15, per questo basta la calcolatrice. Importante è conoscere la logica che guida l'operazione". Qual è il rischio?
"In America e in Europa aumenta la popolazione che, pur avendo frequentato la scuola, ha difficoltà a capire il significato di un testo complesso o un'operazione matematica. Puntare eccessivamente sulla capacità di utilizzare strumenti dalla rapidissima evoluzione a scapito di attitudini linguistiche e matematiche la cui durata nel tempo è di gran lunga maggiore, sarebbe un errore".
Ma non è importante che i bambini imparino, fin da subito, il linguaggio del futuro?
"Molte persone sono attratte dall'innovazione tecnologica ma finiscono per conferirle una validità sul piano educativo tutta da dimostrare. I ragazzi devono imparare a convivere con il computer ma lo possono fare a casa, con i giochi".
Che effetto avrebbe sui bambini un'eventuale sostituzione della scrittura calligrafica con quella elettronica?
"Le capacità intellettuali e motorie che presiedono alle attività di scrittura sono insostituibili per la formazione culturale. Più aumenta la mediazione della macchina, più diminuisce l'autonomia del ragazzo".
Si perde manualità...
"Un tempo nelle scuole c'erano stupendi gabinetti di scienze naturali, si facevano esperimenti, il pensiero si raccordava con la manualità. Ora il computer sostituisce ogni esperienza. Tutto è virtuale, simulato".
L.P.


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