Messaggero: Università, slitta la riforma
I rettori: «Il ddl è a rischio»
di ALESSANDRA MIGLIOZZI
ROMA - Si allungano i tempi per l’approvazione della riforma dell’università alla Camera, con uno slittamento della discussione in aula che rischia di portare il disegno di legge Gelmini su un binario morto, lontano dal sì definitivo entro l’anno, lontanissimo dall’ok entro l’autunno chiesto dallo stesso ministro. Ieri, infatti, la riunione dei capigruppo di Montecitorio ha deciso che il testo non arriverà più in aula la prossima settimana, ma il 14 ottobre, alla vigilia della sessione di bilancio. In pratica la legge farà capolino in assemblea e poi sarà bloccata fino a che si parlerà di Finanziaria alla Camera. Quando tornerà in aula sarà «certamente modificata», spiega la relatrice in commissione Paola Frassinetti, per cui il ddl dovrà ripassare dal Senato dove rischia di ”scontrarsi” con la sessione di bilancio di palazzo Madama. E se la legge sarà approvata entro l’anno c’è da sperare che il quadro politico si ricomponga perché in caso di elezioni anticipate le norme rimarrebbero carta morta. Anche per questo ieri il ministro Gelmini non ha nascosto il suo malumore: «Sono rammaricata, ma rispetto le decisioni del Parlamento», ha detto uscendo dalla commissione Cultura dove era arrivata carica di promesse: «Con il ministro Tremonti abbiamo trovato le risorse per gli stipendi, per il diritto allo studio e per i ricercatori». Per ricercatori c’è un pacchetto ad hoc che ruota attorno a due misure. «Per prima cosa- ha detto Gelmini- intendiamo garantire con un cofinanziamento alle università la messa a concorso di un congruo numero di posti di associato all’anno nei prossimi 6 anni, a partire già dal 2011». Alla fine è stato disposto il rinvio della discussione al 14.
Anche i rettori hanno espresso tutta la loro preoccupazione: discutere la riforma, spiega una nota della Conferenza dei capi di ateneo, alla vigilia della sessione di bilancio «equivale molto probabilmente, nella situazione politica attuale, alla rottamazione del provvedimento».