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Messaggero-Statali, per il ministro costano troppo

Il responsabile della Funzione pubblica: i sindacati ci impediscono di licenziare. La Cisl: la legge sui contratti non si tocca Statali, per il ministro costano troppo L'Istat: in qua...

22/08/2004
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Il Messaggero

Il responsabile della Funzione pubblica: i sindacati ci impediscono di licenziare. La Cisl: la legge sui contratti non si tocca
Statali, per il ministro costano troppo
L'Istat: in quattro anni aumenti del 12%. Mazzella: le regole vanno cambiate
di PIETRO PIOVANI

ROMA Negli ultimi anni gli stipendi dei dipendenti pubblici sono cresciuti più dell'inflazione. Non è una sorpresa, anzi i dati forniti ieri dall'Istat non fanno che confermare quello che già era emerso nelle statistiche dei trimestri precedenti. È l'effetto, come si sa, dei rinnovi contrattuali entrati in vigore alla fine dell'anno scorso. Ed è l'effetto, come si sa, delle promozioni (gli "avanzamenti di carriera") di cui hanno beneficiato moltissimi impiegati e funzionari nell'ultimo periodo grazie alla cosiddetta "riqualificazione professionale".
Ma queste cifre bastano a riaccendere i contrasti fra il governo (che vuole ridurre al minimo gli aumenti per il nuovo biennio 2004-2005) e i dipendenti pubblici (che invece si aspettano incrementi di salario perlomeno proporzionati alla crescita del carovita). Per il ministro Mazzella il governo finora è stato troppo "generoso" con il personale pubblico, e se i sindacati non mostreranno un maggiore "senso di responsabilità" sarà necessario "rivedere la legislazione vigente".
I dati dell'Istat innanzitutto. Il periodo preso in considerazione sono i quattro anni compresi fra l'inizio del 2000 e la fine del 2004. Ebbene, in questo arco di tempo la retribuzione lorda annua media di tutti i lavoratori pubblici italiani è aumentata del 12,3%. Cioè molto più dell'inflazione, visto che nello stesso quadriennio la crescita dei prezzi è stata dell'8,1%.
Nel 2000 il dipendente pubblico medio guadagnava in un anno 25 mila 392 euro lordi, nel 2003 la retribuzione annua era diventata di 28 mila 324 euro lordi, cioè 2.932 euro in più. La differenza tra un settore e l'altro della pubblica amministrazione può essere forte. Per esempio i dipendenti degli enti previdenziali hanno uno stipendio lordo medio di oltre 33 mila euro, mentre nelle amministrazioni centrali (ministeri, scuola) la media non arriva a 27 mila e 500 euro lordi.
Come già in altre occasioni, il ministro della Funzione pubblica Luigi Mazzella ha ribadito che, alla luce dei dati ufficiali, i dipendenti pubblici non possono piangere miseria. Anzi, il costo del personale è diventato un serio problema per le finanze pubbliche: "Non si possono fare concessioni a un settore a detrimento del resto del Paese". Lo Stato dice Mazzella ha avuto la manica troppo larga nei confronti dei suoi dipendenti e il ministro è convinto di sapere la causa: "È l'aspetto contrattualistico che impedisce al governo di perseguire ipotesi di riduzione dell'organico, di contenimento della spesa, di blocco delle assunzioni se non attraverso lunghe trattative con i sindacati. Così diventa tutto faticoso. È facile dire che in Inghilterra hanno ridotto di 300 mila unità l'organico statale (in realtà il piano del cancelliere Brown parla di 100 mila esuberi, ndr) . Ma perchè non si fa in Italia? Perchè la situazione nel nostro paese è diversa da quella inglese dove il settore del pubblico impiego non è soggetto alla contrattazione con i sindacati ma solo alla legislazione". Perciò per Mazzella si dovrebbe per esempio, "restituire larga parte della regolamentazione del pubblico impiego alla legislazione parlamentare". Inoltre si dovrebbero "rivedere le norme sulla mobilità" perché per attuare il federalismo bisognerebbe rendere "più cogente" il trasferimento di personale dallo Stato agli enti locali.
Se parla così il responsabile della Funzione pubblica, cioè colui che nel governo di solito difende i dipendenti pubblici, per i sindacati non si mette bene. Tanto più che Mazzella è considerato un uomo vicino ad An: "Figuriamoci se era leghista!" scherzava ieri sera un sindacalista. E il segretario della Cisl Savino Pezzotta risponde: "La legge che contrattualizza il pubblico impiego non si tocca. Il ministro piuttosto rinnovi i contratti scaduti. Altrimenti la tensione crescerà".


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