Messaggero-"Sfiducia e precarietà tagliano le gambe all'autonomia dei giovani"

L'ANTROPOLOGO
"Sfiducia e precarietà tagliano le gambe all'autonomia dei giovani"
ROMA - Che cosa spinge i trentenni a non tagliare il cordone ombelicale con la famiglia?
"Il senso di sfiducia generale e il fatto che il mondo non gli offra certezze ma un clima di precarietà. Il problema cruciale è quello del lavoro, ma anche la politica e le istituzioni contribuiscono". Mauro Geraci, professore di antropologia culturale all'università di Messina, parla della difficile transizione verso l'età adulta.
Professore, i giovani hanno davanti un cammino impervio?
"Proprio così, solo apparentemente la società li sostiene. La precarietà taglia le gambe all'autonomia, così scattano paure e meccanismi di autodifesa spingendo a restare nella famiglia di origine. Viviamo secondo un modello liberista, all'americana, che valorizza il "farsi da solo", promettendo a "chi si dà da fare" che verrà aiutato. In realtà è tutto illusorio. I giovani si scontrano con una società che frena le loro speranze, che gela i loro progetti di crescita".
Però, se cent'anni fa un giovane di sedici anni andava nei campi o in miniera ora con la scolarizzazione avanzata arriva alle soglie dei trenta. O no?
"Certo, ma il sistema educativo-didattico fa acqua da tutte le parti. Contiene molte della cause che ritardano l'ingresso nella vita adulta. E i giovani sentono che perfino l'istruzione non gli dà certezze. Neppure gli studi universitari garantiscono sbocchi certi nel proprio settore. E' tutta una corsa, prima alla laurea, poi ai master, poi al lavoro. Ma è una corsa difficile, i cui esiti sono incerti".
A. Ser.