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Messaggero: Scuola, Epifani: se le cose non cambiano pronti a sciopero

Il Pd lancia l'allarme dei "presidi spia" Udc contro i tagli alle materne cattoliche

23/10/2009
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Il Messaggero

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? Il decreto salva precari

ROMA (22 ottobre) - La Cgil è pronta a mettere sul tappeto anche uno sciopero della scuola se le cose non cambieranno. Lo ha confermato il segretario generale della confederazione, Guglielmo Epifani, in occasione dell'assemblea nazionale delle Rsu del settore. «C'è un vero malessere nella scuola. La questione dei precari è solo parzialmente risolta. Il fatto che manchino investimenti per avere scuole sicure, per il sostegno, per il tempo pieno, per avere classi meno numerose, il fatto che non si consideri la scuola e la formazione temi centrali in un periodo di crisi fanno sì che ci sia tra i lavoratori della scuola un malessere crescente. In ragione di tutto ciò la Cgil e il sindacato di categoria, la Flc, promuovono una grande manifestazione a Roma per il 21 novembre e, se non cambieranno le cose, pensano anche a uno sciopero».
Allarme presidi pia. Manuela Ghizzoni, capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, lancia l'allarme “presidi spia”, nelle scuole. «Ieri alla Camera il governo ha approvato un emendamento che permette al ministero dell'Istruzione di acquisire dalle istituzioni scolastiche i dati personali, sensibili e giudiziari degli studenti e altri dati “utili alla prevenzione della dispersione scolastica”. Si tratta di un atto molto grave che viola il Codice sulla protezione dei dati personali secondo cui la raccolta dei dati sensibili deve essere soggetta al consenso dell'interessato e all'autorizzazione preventiva. È in ogni caso un modo molto singolare di affrontare la dispersione scolastica che violenta la privacy degli studenti e l'intimità della sfera familiare visto che il ministro Gelmini appare interessato anche a schedare gli alunni a seconda che siano figli di genitori separati o meno. Se poi a pensar male ogni tanto ci si azzecca, beh allora, sorge il sospetto che queste norme se associate al pacchetto sicurezza obbligheranno i presidi a fare la spia e a comunicare tutti i dati sensibili al ministero: dalla regolarità degli studenti, alle loro condizioni di salute, alla loro situazione giudiziaria, alle loro convinzioni religiose, alla loro adesione a movimenti politici. È misterioso cosa abbia veramente in mente la Gelmini: auspichiamo che quantomeno al Senato vi sia un chiarimento su queste norme approvate in tutta fretta».
Udc contro tagli a cattoliche. «Con i tagli ingiustificati alle scuole materne di ispirazione cattolica previsti nella prossima finanziaria il governo non fa altro che smentirsi. Il ministro Tremonti richiama sempre e in ogni occasione l'importanza dei valori della famiglia, ma poi nei fatti persegue altre logiche». Lo afferma Luisa Capitanio Santolini, deputata dell'Udc e responsabile per le politiche sociali e della famiglia. «L'esecutivo abbia il coraggio di assumere una posizione coerente se intende davvero dare a queste scuole la possibilità di sopravvivere nel rispetto delle normative vigenti come avviene nel resto d'Europa, in cui il riconoscimento dei carichi familiari e la libertà di scelta educativa sono un diritto garantito». «È inaccettabile, invece, che ricominci il tormentone delle trattative per ottenere qualche briciola caduta dal tavolo, ovvero la restituzione di quanto viene tolto, mentre le risorse vere prendono altre destinazioni. Solleviamo una buona volta questa perenne spada di Damocle dai bilanci delle famiglie - conclude la deputata centrista - costrette ad impiegare le proprie risorse già esigue per mandare i propri figli dove più ritengono opportuno».


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