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Messaggero: Scrutini, pioggia di 5 in condotta e di insufficienze

Il ministro Gelmini: «Non mi fa piacere, ma serve serietà». L’opposizione: «Nascosti i dati positivi

01/03/2010
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Il Messaggero

di MARIA LOMBARDI

ROMA - Studenti “somari” e pure indisciplinati. Vanno male, soprattutto in matematica e inglese, e non rispettano nemmeno le regole. Quelli del sud peggio di quelli del nord, ai tecnici i voti più bassi. Ecco cosa dicono i dati sugli scrutini del primo quadrimestre: tante, tantissime insufficienze, alle superiori il 2% in più rispetto allo scorso anno. E’ la scuola del rigore, commenta il ministro dell’Istruzione Gelmini. Un drammatico «insuccesso formativo», replica l’opposizione.
Fatto sta che se gli studenti italiani non metteranno la testa a posto e non la terranno un poco più a lungo sui libri, l’anno scolastico rischia di concludersi con una valanga di debiti e bocciature. Il bilancio dei primi mesi è disastroso: in oltre 63 mila tra medie e superiori hanno avuto in pagella un cinque in condotta (erano 52.344 lo scorso anno), secondo i dati diffusi dal Miur. Se agli scrutini finali non arriveranno alla sufficienza dovranno ripetere l’anno, come è accaduto nel 2009 ad almeno 10mila studenti. Non va meglio nelle altre valutazioni: 3 studenti su quattro alle superiori hanno uno o più 5. Matematica, inglese e anche italiano le materie che risultano più difficili.
I dati si riferiscono all’80% delle scuole e confermano la «linea più severa e rigorosa soprattutto nelle superiori». Il ministro Gelmini si dice dispiaciuta: «Non fa mai piacere quando a un ragazzo viene assegnata un’insufficienza. Spero che possa essere recuperata nel secondo quadrimestre. Ma una scuola che promuove tutti non fa l’interesse dei ragazzi. Oggi siamo lontani dalla scuola del 6 politico. Anche il comportamento è importante nella valutazione complessiva dei ragazzi, perché gli studenti sono titolari di diritti ma anche di doveri come il rispetto delle istituzioni scolastiche e dei compagni».
Più rigore nella valutazione della condotta, spiegano al Ministero. Da quest’anno per avere un’insufficienza non è necessario accumulare quindici giorni di sospensione, basta una sola sanzione disciplinare. Alle medie hanno preso 5 in condotta 17.035 studenti, per 1.498 studenti si è trattato dell’unica insufficienza. Alle superiori 46.490 ragazzi, più indisciplinati quelli dei primi anni. Regole trasgredite più al sud che al nord, gli istituti professionali e tecnici contano il maggior numero di insufficienze.
Ma veniamo al giudizio sulle singole materie. La situazione alle medie è più o meno stabile rispetto allo scorso anno, i voti non sufficienti riguardano anche questa volta la matematica innanzitutto, seguita dall’inglese, dalla seconda lingua e dall’italiano. Alle superiori invece va peggio rispetto al 2008-2009: gli studenti con almeno un’insufficienza sono passati dal 74% al 76%. Percentuali più alte negli istituti professionali (dall’81,3% dello scorso anno all’82,7% di oggi) e nei tecnici (dal 79,3% all’80,3%). Seguono l’artistico (dal 77,0% al 77,8%) ed ex istituto magistrale (dal 71,8% al 72,8%). Per quanto riguarda i licei, al linguistico gli studenti con insufficienze sono passati dal 58,4% al 59.1%, mentre allo scientifico e al classico sono aumentati, rispettivamente dal 66,5 al 67,1% e dal 61,5 al 62,6%. Anche qui i maggiori ostacoli in matematica (60,2% delle insufficienze), seguita da lingue straniere e italiano. L’anno più difficile? Il terzo dove nel primo scrutinio su cento studenti circa 77 hanno almeno una materia da recuperare.
Quello dell’«insuccesso scolastico» è un problema da affrontare, secondo Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Cultura alla Camera, «il ministro venga a riferire in commissione sugli esiti degli scrutini, si nascondono i risultati positivi». Questi dati, secondo il coordinamento dei genitori democratici, dimostrano quanto la scuola «è stressata da tagli indiscriminati». Altro che scuola del rigore, secondo la rete degli studenti, così tante insufficienze dimostrano «il fallimento del sistema formativo».


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