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Messaggero: Sarà bocciato chi è assente più di un giorno su quattro

Colpite anche le occupazioni, deroghe solo per malattia

06/01/2010
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Il Messaggero

ALESSANDRA MIGLIOZZI
ROMA - Occhio alle assenze: dal prossimo anno scolastico anche alle superiori, se saranno troppe, potranno costare una bocciatura. La mannaia era già scattata alle medie, nel 2004, ai tempi dell’ex ministro Letizia Moratti: niente frequenza dei tre quarti dell’orario annuale, niente promozione. Ora, con l’avvio della riforma dei licei e degli istituti tecnici e professionali voluta da Mariastella Gelmini, si completa il quadro: da settembre 2010, anche i fratellini più grandi, gli alunni delle superiori, dovranno maneggiare con cura il libretto delle assenze. Soprattutto i diciottenni, quelli che possono firmare da soli la giustificazione, dovranno evitare di farsi prendere la mano dalle mancate presenze in classe. Pena la bocciatura. È quanto prevede il regolamento sulla valutazione degli alunni varato negli scorsi mesi dal ministro, che sta trovando attuazione a poco a poco. Nelle disposizioni finali, infatti, si legge che con l’avvio della riforma delle superiori (il cui varo definitivo è atteso a breve in Consiglio dei ministri) scatterà una norma deterrente per i furbetti delle assenze, quelli che “bigiano” quando in classe c’è odore di interrogazione o il giorno del compito in classe più temuto.
«A decorrere dall’anno scolastico di entrata in vigore della riforma della scuola secondaria di secondo grado - si legge nel regolamento - ai fini della validità dell’anno scolastico, compreso quello relativo all’ultimo anno di corso (l’anno della maturità, ndr), per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale». Addio fannulloni, insomma. I Lucignolo non avranno vita facile. Anche le occupazioni, che interrompono il normale corso delle lezioni, potrebbero costare caro a chi le prolunga per troppo tempo. Forse, dall’anno prossimo, qualcuno ci penserà su prima di protestare troppo a lungo. Con la nuova regola, ad esempio, un alunno di quarta ginnasio, che, con la riforma, avrà un orario complessivo di 891 ore, dovrà essere in classe per almeno 668 ore o il suo anno scolastico non sarà considerato valido. Dunque non potrà nemmeno accedere agli scrutini. Solo in casi eccezionali e certificati (ad esempio una lunga assenza per malattia) si potrà derogare. In questo caso saranno le scuole a valutare la possibilità di ammettere gli alunni interessati agli scrutini. Per gli assenteisti incalliti e ingiustificati, invece, non ci sarà scampo: «Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza (deroghe incluse, ndr) comporta - spiega il regolamento - l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all’esame finale di ciclo». «Finalmente!», esultano i dirigenti scolastici, che ogni anno vedono ripetersi gli stessi fenomeni “migratori” a tappe cadenzate: da inizio giugno si svuotano le classi della maturità perché i ragazzi preferiscono la preparazione fai-da-te in vista dell’esame, a febbraio spariscono 3-4 alunni per aula per la settimana bianca, in quarta si assentano a corrente alternata i neo maggiorenni “abilitati” a firmarsi le giustificazioni.
«Era da anni che attendevamo questa norma - commenta Mario Rusconi, vice presidente dell’Associazione nazionale presidi e dirigente del liceo scientifico Newton a Roma - Alle medie la regola era già in vigore dal 2004, ora tocca alle superiori. Con questa novità si taglieranno le gambe alle assenze ingiustificate e si responsabilizzeranno i ragazzi. Anche con le occupazioni gli studenti dovranno andarci piano: non potranno più bloccare le lezioni per settimane, a meno che non vogliano essere tutti bocciati». Con la nuova norma «la scuola, dopo il cinque in condotta, avrà in mano un altro strumento per far capire ai ragazzi che tra i banchi si fa sul serio, che non possono fare ciò che vogliono. Non ci potranno più essere troppe assenze furbe nei momenti strategici - continua Rusconi - Oggi gli insegnanti mi raccontano che quando c’è il compito di fisica o matematica a volte si presenta solo la metà della classe. Questo non potrà più accadere». La novità scatterà con l’avvio della riforma che sarà varata a breve dal Consiglio dei ministri: le Camere si esprimeranno al rientro dalla pausa estiva, poi toccherà al governo. Il restyling delle superiori prevede una stretta sugli indirizzi nei licei che saranno 5 in tutto: classico, scientifico, musicale-coreutico (new entry), linguistico, delle scienze umane (l’altra novità). Anche nei tecnici ci saranno novità con due ambiti di studio (economico e tecnologico) suddivisi in tutto in 11 indirizzi e meno ore da passare tra i banchi, ma più laboratori. Anche nei professionali saranno snellite le opzioni di studio e rafforzate le materie di indirizzo. Quanto alle lingue, anche qui ci saranno novità: nei licei, anche al classico, inglese si farà per tutti e cinque gli anni. Allo scientifico, invece, sparisce il latino nell’indirizzo tecnologico.


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