Messaggero: Rusconi: «Manteniamo i risultati positivi delle sperimentazioni»

«Il liceo musicale è una grande novità. E’ stato sempre il pallino dell’ex ministro Berlinguer, vedere il coronamento del suo sogno lo renderà felice». Mario Rusconi, vicepresidente nazionale dell’Associazione presidi, nel complesso promuove la riforma.
«Sono diversi gli aspetti positivi. Al liceo scientifico, ad esempio, si dà più spazio a matematica, fisica e chimica, discipline in cui gli studenti italiani sono giudicati piuttosto carenti. Al classico si estende ai cinque anni lo studio dell’inglese».
C’è chi dice: così si butta a mare tutta l’esperienza delle sperimentazioni.
«Ma che senso ha parlare ancora di sperimentazioni? Sono trent’anni che sperimentiamo. Dopo tutto questo tempo, se alcune novità introdotte negli anni si sono rivelate positive allora è giusto che diventino ordinamentali».
Cosa manca, secondo lei, a questa riforma?
«L’elemento debole, a mio parere, è che non si lascia spazio alla flessibilità curriculare. I ragazzi, e dunque le famiglie, non possono scegliere parti del curriculum come invece avviene in altri paesi, dalla Francia alla Svezia. Ci aspetteremmo che sia data allo studente la possibilità di scegliere il 20% delle discipline in base alle proprie propensioni e attitudini. Questo è rimasto finora uno dei grandi deficit della scuola italiana».
Si è pensato a tagliare piuttosto che a riformare, dice l’opposizione. E’ d’accordo?
«Il timore che dietro ogni decisione che riguardi la scuola ci sia sempre il ministero del Tesoro è fondato. C’è stata in questi anni, con qualsiasi governo, una scarsa attenzione alle risorse da destinare alle scuole. Le medie superiori boccheggiano, vanno avanti con le risorse che danno le famiglie».
M.Lo.