Messaggero-Roma-Intervista al direttore scolastico regionale
Intervista al direttore scolastico regionale: "Le lezioni inizieranno puntuali, il 31 graduatorie definitive. L'eccellenza? Una media di Casal del Marmo" "Nessun ritardo nonostante i ricorsi" De San...
Intervista al direttore scolastico regionale: "Le lezioni inizieranno puntuali, il 31 graduatorie definitive. L'eccellenza? Una media di Casal del Marmo"
"Nessun ritardo nonostante i ricorsi"
De Sanctis: "Non ci saranno problemi alle elementari: oltre duemila bambini in meno"
di RAFFAELLA TROILI
"Noi saremo puntuali, ce la stiamo mettendo tutta". Francesco de Sanctis, proprio nel giorno in cui il Tar accoglie i ricorsi sulla graduatorie permanenti, rassicura che il lavoro va avanti e che la tabella di marcia non dovrebbe subire ritardi. "Dobbiamo terminare le operazioni di avvio dell'anno scolastico entro il 31 luglio - spiega il direttore scolastico regionale -. Rispettare questi tempi, vuol dire rispettare chi porterà i figli a scuola e i docenti che devono organizzarsi. Abbiamo già pubblicato le graduatorie provvisorie e per snellire le procedure, messo on line il modulo per presentare ricorso, in modo che i docenti potessero scaricarlo direttamente. Ora li stiamo esaminando, contiamo di pubblicare le graduatorie definitive delle medie e superiori entro il 31 maggio e di elementari e materne entro i primi di giugno. Pronte per domani le definitive di Frosinone".
Gli esami si avvicinano e la commissione con un solo membro esterno (il presidente) e i professori di sempre, non fa più paura: quest'anno gli studenti si avvicinano alla maturità con tranquillità
"Meno male, è un fatto positivo, del resto è un processo iniziato qualche anno fa, anche in considerazione della percentuale di promossi così alta. L'esame di Stato non deve far paura, dev'essere un momento finale della carriera scolastica. E sono sicuro che le commissioni interne terranno veramente conto dei percorsi formativi. La strada è quella giusta, lo dice uno che al Ministero tanti anni fa preparò una proposta che andava in questa direzione".
Va bene i professori interni, ma forse è per evitare esami-farsa che il ministro Moratti ha invitato i docenti a puntare sulle domande a sorpresa e non sulle solite tesine
"E' giusto che un ministro dia consigli, indicazioni. Per quanto mi riguarda credo nell'assoluta libertà dei docenti. E mi sento solo di dire loro: fate in modo che l'esame sia veramente la conclusione di un percorso iniziato il primo anno, che la valutazione sia soddisfacente. Perché i problemi - quale facoltà, lavoro, preparazione scegliere - inizieranno subito dopo. Ai docenti auguro buon lavoro, perché l'impegno aggiuntivo li condizionerà un po', ai ragazzi dico: tra qualche anno il ricordo di quest'ultima fatica diverrà dolce. E lo rimarrà sempre".
Tra le righe, i vertici universitari, spesso accusano la scuola di non 'sfornare" matricole abbastanza preparate
"La scuola non può pensare a tutto. Anche alle imprese rispondiamo che noi puntiamo soprattutto a diplomare 'ottimi cittadini", quando ci rimproverano che i giovani non conosco il mestiere. Comunque, basta lavorare meglio insieme, su orientamento e formazione. Come stiamo già facendo".
Pensiamo ai più piccoli: lei si unisce all'allarme che sta creando la proposta di legge che anticipa a due anni e quattro mesi la materna e a cinque anni e mezzo l'elementare?
"La preoccupazione, che ha anche il sindaco Veltroni, è legata all'esigenza di trovare spazi adeguati in tempi giusti. Però se si pensa che l'elementare ha subito un forte calo di iscritti (oltre 2.200 bambini in meno quest'anno nel Lazio) e di conseguenza di posti d'organico, credo che basterà andare a ritrovare tutti quegli spazi ora occupati o utilizzati per altri scopi".
La scuola che vorrebbe
"Voglio raggiungere un equilibrio: ci sono situazioni d'eccellenza, un esempio è la media di Casal del Marmo, che consentono di riconciliarsi con l'ambito scolastico e altre a rischio-disagio, anche per via della società che insiste intorno alla scuola. Ma in questi mesi ho visto magnifici interventi di integrazione alimentati dalla vocazione al recupero della scuola romana. E una grande voglia di formazione da parte dei docenti e dei dirigenti scolastici. Ho scoperto che l'innovazione tecnologica è più forte che in Lombardia, ora bisogna far sì che trovi applicazione nella didattica, perché il terreno è fertile".