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Messaggero-Roma-Intervista al direttore regionale De Sanctis

L'intervista/Il direttore regionale assume tre impegni per l'avvio del nuovo anno scolastico Prima a 5 anni, si parte De Sanctis: esperimento in 50 istituti. Supplenti? Niente ritardi di ALESSANDR...

21/08/2002
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Il Messaggero

L'intervista/Il direttore regionale assume tre impegni per l'avvio del nuovo anno scolastico
Prima a 5 anni, si parte
De Sanctis: esperimento in 50 istituti. Supplenti? Niente ritardi
di ALESSANDRO BARBANO

La prima elementare a cinque anni e mezzo sarà un esperimento in una cinquantina di istituti di Roma e del Lazio; il matrimonio con il mondo del'impresa e la formazione professionale farà sorgere dall'autunno le prima esperienze di scuola-lavoro; le lezioni inzieranno per tutti il 18 settembre, e le nomine arriveranno prima di quella data": Francesco De Sanctis, direttore scolastico del Lazio, risponde con tre impegni ai sindacati che paventano un avvio d'anno caotico e il consueto valzer dei docenti tra un ricorso e l'altro. "Le operazioni di nomina si svolgeranno con il massimo ordine - dice -, abbiamo lavorato per rispettare i tempi previsti".
In verità i tempi previsti scadevano il 31 luglio.
"No, la legge consentiva una deroga e la realtà di Roma, la più cospicua in Italia, la impone. A luglio abbiamo concluso la nomina dei presidi, le assegnazioni provvisorie e la graduatoria definitiva permanente per le supplenze. Ai primi di agosto è stato pubblicato un calendario che individua tutte le rimanenti tappe: le nomine dei supplenti partiranno il 26 agosto e si concluderanno il 6 settembre. Non ci sarà caos, né valzer di cattedre".
Anche l'anno scorso si disse così. Poi fino a Natale è stato un susseguirsi di ricorsi e di sentenze del Tar che hanno smentito più volte le scelte del Provveditorato facendo ballare le cattedre.
"Abbiamo dovuto riparare a quegli errori. Ma non si ripeteranno. Il quadro però si semplifica, anche perché non ci saranno nuove immissioni in ruolo, per il blocco deciso a livello governativo. Ma solo nomine di supplenti che per la prima volta potranno partecipare alla programmazione d'inizio d'anno. Domani pubblicheremo il calendario di chiamata per la scuola elementare, saranno le prime nomine che faremo".
Nelle Superiori quali sono le materie più coinvolte nelle supplenze?
"Quelle letterarie e giuridiche".
E anche in questo caso lei è pronto ad assumere l'impegno che non ci sarà caos?
"Sì. Le nomine per le elementari sono un migliaio, medie e superiori superano di poco questa cifra. Sono numeri impegnativi, ma non tali da determinare uno squilibrio didattico. E comunque rispetteremo i tempi".
La sperimentazione dei 5 anni e mezzo si farà?
"Sì, tanto nel primo anno dell'elementare quanto nell'accesso alla materna. Riguarderà un numero di scuole stabilito dal Ministero, comunque nel Lazio abbiamo raccolto l'adesione di una cinquantina di istituti tra Roma e le altre province, pronti a sostenere l'impegno".
Non mancano tuttavia tra i docenti e le famiglie perplessità sull'anticipo scolastico, lei cosa ne pensa?
"Personalmente ho constatato molto entusiasmo e attesa da parte dei genitori e dei dirigenti scolastici. Io dico che l'esperimento ci consentirà di verificare i nostri dubbi e le nostre convinzioni. E comunque l'ultima parola spetta al Parlamento".
La Regione ha detto: si inizia il 18. Ma l'autonomia delle scuole rispetterà questa data?
"Sarebbe auspicabile che tutti mantenessero questo impegno, farò ai capi d'istituto una raccomandazione. Ho ricevuto un preciso invito dal Presidente della Regione, Storace e dell'assessore Simeone, ai quali la competenza è per la prima volta riconosciuta dalla legge".
La sperimentazione riguarderà anche le scuole superiori?
"Sì, d'intesa con la stessa Regione si darà vita ai progetti di alternanza scuola-lavoro e alla possibilità di assolvere all'obbligo scolastico attraverso la formazione professionale nell'impresa. La commissione incaricata di predisporre piani specifici si riunirà nei primi giorni di settembre. E' questo il miglior modo di combattere l'abbandono scolastico".
In quali settori produttivi sarà indirizzata la nuova didattica?
"Anche questo lo dobbiamo verificare d'intesa con la Regione".
Il caro-prezzi sta travolgendo l'Europa, sollevando polemiche sull'inflazione. Alle quali la scuola non pare immune...
"Dobbiamo fare in modo che il prezzo dei libri di testo sia rispondente alle esigenze delle famiglie. L'accordo del Ministero con gli editori e la scelta oculata dei docenti possono e debbono evitare sprechi. Ma contiamo anche nel consueto aiuto della Regione per garantire il diritto allo studio".


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