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Messaggero-Rinviare il "gradone" dei prof? I sindacati si preparano a dire no

L'IPOTESI ALLO STUDIO Rinviare il "gradone" dei prof? I sindacati si preparano a dire no di PIETRO PIOVANI ROMA I sindacati accetteranno mai di scambiare il rinnovo dei contr...

23/09/2004
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Il Messaggero

L'IPOTESI ALLO STUDIO
Rinviare il "gradone" dei prof? I sindacati si preparano a dire no
di PIETRO PIOVANI

ROMA I sindacati accetteranno mai di scambiare il rinnovo dei contratti pubblici con il congelamento degli scatti d'anzianità? Ovviamente no. Perlomeno non se la misura dovesse colpire gli unici veri scatti di anzianità esistenti nel pubblico impiego, cioè quelli della scuola. D'altra parte se non si tocca la scuola i risparmi non ci sono.
I termini della questione sono noti: il governo è disponibile a offrire più soldi ai dipendenti pubblici a patto che si riescano a trovare altri risparmi sulla spesa per il personale. È noto anche a quale tipo di risparmi si stia pensando: blocco delle assunzioni e blocco degli scatti di carriera. Il blocco delle assunzioni non darebbe cifre enormi, al massimo 200-300 milioni di euro. E gli scatti di carriera? Il ministro dell'Economia Siniscalco ha parlato di "automatism i", ma in realtà nello Stato (a differenza che in molte aziende private) gli scatti automatici non esistono più. Sono stati aboliti nell'86. Con poche eccezioni che riguardano settori molto piccoli del pubblico impiego: magistrati, docenti universitari, avvocati dello Stato, cioè poche migliaia di persone. Più un'eccezione che invece coinvolge oltre un milione di lavoratori: la scuola. Se si vogliono trovare risorse consistenti, è evidente che intervenire solo su magistrati o avvocati dello Stato non basta.
Sia il personale docente che quello tecnico-amministrativo ha conservato i vecchi scatti d'anzianità (quelli che un tempo spettavano a tutti i dipendenti pubblici). L'unica differenza rispetto al passato è che l'aumento non scatta più ogni due anni, bensì ogni sei o sette. Quando arriva lo scatto però è davvero uno scattone, anzi un "gradone" come viene chiamato nel gergo della scuola. Perché l'aumento che entra in busta paga ogni sei anni corrisponde a tre dei vecchi aumenti biennali. Per un assistente amministrativo un passaggio di gradone porta nello stipendio, a seconda degli anni di anzianità, fra i 300 e i 1.100 euro lordi annui. Per un insegnante delle superiori può portare anche più di 2 mila e 500 euro. Insomma, parecchi soldi.
Al Tesoro sicuramente stanno facendo i conti su quanti risparmi si otterrebbero congelando i gradoni. Ma attenzione: non si tratterebbe di risparmi strutturali (cioè permanenti). Si può ipotizzare che chi matura lo scatto nel 2005 lo incasserà nel 2006 con un anno di arretrati; se proprio si vuole essere drastici, si possono eliminare anche gli arretrati. Comunque sarebbe solo di un rinvio di spesa. Fermo restando che di fronte a ipotesi del genere i sindacati direbbero no.


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