Messaggero-Riforma, i prof ciociari insorgono

Riforma, i prof ciociari insorgono
Anche i presidi accusano: troppi tagli a materie formative e cattedre a rischio
di MASSIMO CECI

La riforma delle superiori getta nel panico i docenti e i presidi della Ciociaria. E se la riduzione del monte-ore settimanale da 37-40 a 27-30 ore sembra preludere alla scomparsa di molte cattedre, c'è anche chi approfitta dei nuovi licei: il prossimo anno scolastico nascerà ad Alatri il primo liceo musicale della provincia. Alcuni, poi, sono pronti a dar battaglia: "Spediremo le nostre osservazioni al ministro Moratti". E se molti prof pensano di trasferirsi, c'è caos anche tra gli studenti: spuntano fuori materie che nessuno sa insegnare, come "finanza etica".
"Le perplessità sono tante confessa il dirigente dell'istituto comprensivo "Luigi Pietrobono" di Alatri (classico, scientifico, linguistico e pedagogico), Felice Toti Preoccupa in particolare la riduzione dell'orario settimanale: al Linguistico e Pedagogico, ad esempio, le ore passano da 35 a 28. Ma l'organico rimarrà lo stesso? Potrebbero aumentare le attività didattiche a classi aperte o corsi di recupero, ma l'esigenza di risparmio, che sembra ispirare un po' tutta la riforma, lo permetterà? Al classico il latino viene penalizzato e per certi aspetti anche la matematica. Pure l'inglese è stato depotenziato, ma può recuperare con le ore facoltative". E di converso spuntano materie che nessuno sa insegnare: al commerciale di Cassino si studierà "finanza etica". Un prof amareggiato crede di aver trovato la spiegazione: "Sono state ridotte le materie che fanno ragionare, forse non si vuol far ragionare i ragazzi". "Avremo a breve un collegio dei docenti riprende Toti e forse manderemo i nostri rilievi al ministro dell'Istruzione". Alatri, però, sembra beneficiare della riforma: "Stiamo valutando l'ipotesi svela ancora Toti di provare a fare per il prossimo anno un liceo musicale, con un quadro orario adattato rispetto a quello previsto dalla riforma. A Frosinone c'è il conservatorio, abbiamo molti studenti che cantano e suonano. Ne saranno ammessi al massimo un paio a provincia". Non ci saranno novità per il prossimo anno, invece, al classico "Turriziani" del capoluogo. "Latino e italiano perdono un'ora, dall'ultimo anno dello scientifico il latino è scomparso. È una bella "mazzata" per i licei tradizionali, che perdono la loro identità riconosce il preside Bernardo Donfrancesco Anche l'inglese dovrà accontentarsi di due ore a settimana: saranno sufficienti per insegnare ai nostri alunni a parlarlo? In altri Paesi le ore sono 4-5. Gli insegnanti si lamentano: davvero un'ora di fisica anziché di latino giova alla migliore formazione dei giovani?".
Ma a fare le spese della riforma sono soprattutto i tecnici e l'artistico, che perdono dalle 9 alle 12 ore settimanali. "Ai ragionieri hanno tolto ragioneria (divenuta opzionale) osserva con ironia il preside dell'istituto tecnico commerciale di Cassino, Erasmo Di Mambro Scompaiono gli istituti che rilasciano un diploma spendibile sul lavoro: il peso delle materie professionalizzanti (ragioneria, estimo, meccanica) diminuisce a vantaggio delle materie formative generali. D'altra parte, non si poteva continuare con un curriculum di 36 ore settimanali, ora ne avremo 27 più 3 opzionali obbligatorie, a cui aggiungerne 6 opzionali facoltative che nessuno farà. Bisognava creare prima il consenso dei prof sulla riforma, per molti l'ultima spiaggia sarà la mobilità".