Messaggero- "Prof noiosi, insegnano male"
Martedì 7 Dicembre 2004 Chiudi "Prof noiosi, insegnano male" Natalini del Cnr: programmi astratti, puntare sulle applicazioni di ANNA MARIA SERSALE ROMA - Gli stude...
Martedì 7 Dicembre 2004 Chiudi
"Prof noiosi, insegnano male"
Natalini del Cnr: programmi astratti, puntare sulle applicazioni
di ANNA MARIA SERSALE
ROMA - Gli studenti italiani hanno risultati molto scarsi nella matematica. Terzultima in Europa, quart'ultima nella classifica allargata che comprende alcuni paesi non europei, l'Italia è seguita soltanto da Grecia, Turchia e Messico. Lo rileva l'Ocse nell'ultimo rapporto presentato ieri a Bruxelles. Il Messaggero , in un'inchiesta pubblicata in settembre, aveva denunciato il declino della matematica e delle materie scientifiche in generale. Tra il 2000 e il 2003, sottolinea l'Ocse, le prestazioni della scuola italiana non sono migliorate. Perchè? "La matematica è mediamente più difficile delle altre materie - afferma Roberto Natalini, dell'Istituto per le applicazioni del calcolo del Cnr - Ma le difficoltà sono superabilissime. La causa principale di disaffezione e di insuccesso è dovuta al metodo astratto e noioso con cui viene insegnata questa disciplina. I programmi sono concepiti male, occorrerebbe puntare, fin dall'inizio, sulle applicazioni. Per attrarre l'attenzione e l'interesse degli studenti bisogna far vedere che cosa c'è dietro un certo problema: la misurazione di un'area, la velocità di un corpo e così via". Il gap dell'Italia va certamente recuperato. "Anche perchè - continua Natalini - la matematica, più di altre discipline, genera idee nuove e, superati gli scogli iniziali, dà un'apertura mentale che permette un salto qualitativo notevole. Eppoi, c'è il discorso del lavoro. I matematici oggi sono contesi anche dalle banche".
Dell'importanza del pensiero matematico parla anche il filosofo Tullio Gregory, presidente dell'Istituto per il lessico intellettuale europeo: "La forza di analisi della struttura, propria del discorso matematico, è un vantaggio competitivo. In tutta la storia del pensiero filosofico la matematica è sempre stata di importanza fondamentale, in quanto ha rappresentato storicamente uno dei grandi paradigmi del sapere, l'esempio massimo di un ragionamento certo. I giovani dovrebbero riflettere sul fatto che oggi sono numerosissime le forme di applicazione della matematica, sia nei processi di comunicazione, che in quelli produttivi". In Italia, dunque, occorre invertire la tendenza. Ma il gap riguarda più in generale anche le scienze, la capacità di risolvere problemi e la lettura. In matematica siamo al ventiseiesimo posto, preceduti da Portogallo e Spagna, in una classifica che comprende 29 Paesi. Secondo l'Ocse la colpa di tutto ciò va ricercata nella "differente prestazione delle scuole" che non garantiscono gli stessi standard di qualità. In lettura siamo al quintultimo posto, seguiti da Grecia, Slovacchia, Turchia e Messico. "Preoccupa il calo in matematica e nella lettura - dice il pedagogista Benedetto Vertecchi - Due assi portanti che reggono il profilo culturale dello studente". Sull'arretramento del sistema-scuola intervengono anche i sindacati: "La colpa - sostiene Alessandro Ameli, coordinatore della Gilda - è delle politiche scolastiche dei governi. E se non cambierà nulla corriamo il rischio di precipitare ancora più in basso". Stesso tono da Francesco Scrima, segretario nazionale della Cisl-scuola, il quale mette in relazione la "politica dei tagli" alla crisi del sistema", mentre Enrico Panini, leader della Cgil-scuola, mette l'accento sulla necessità di fare "investimenti".